E tutta la vita è in noi fresca aulente, il cuor nel petto è come pesca intatta ... (D'Annunzio - La pioggia nel pineto)
Molti di voi avranno letto quel bel romanzo di Andrea De Carlo "Due di Due", pubblicato per la prima volta nel 1989, ecco, io l'ho fatto quasi vent'anni fa ed ora lo rileggerei volentieri, perché lo trovo quanto mai attuale. Trovo molto piacevole ed efficace il modo in cui sono narrati sentimenti di amicizia, di amore e di inadeguatezza di due giovani italiani negli anni 70-80, e credo che questi sentimenti siano gli stessi che accomunano molti di noi in questi anni di caos calmo (altro bel libro di Veronesi). C'è chi è stufo della propria vita, ma non fa nulla per cambiarla e resta pigramente adagiato nel suo ruolo tradizionale, ma c'è anche chi riesce a trasformare i desideri in realtà, anche se ciò comporta non pochi sacrifici. A volte penso che se continuiamo a sognare, ad immaginare come vorremmo che fosse la nostra vita, nel dettaglio, nei minimi particolari, ci giochiamo l'opportunità che i desideri si realizzino. Pensateci, non è mai successo che la realtà si sia mostrata allo stesso modo di come l'avevamo immaginata, spesso peggio, altre meglio, ma mai uguale al copione che avevamo scritto nella nostra mente. Allora forse è meglio agire e non attendere che il copione venga messo in atto. I due protagonisti del romanzo di De Carlo rappresentano proprio le due categorie descritte, entrambi contestano il sistema, ma uno finisce per restarne vittima, l'altro si muove in maniera da cambiare almeno ciò che della sua vita è possibile cambiare, a costo di crescere dei figli come degli emarginati, perché non adeguati alla massa ...
Molti di voi avranno letto quel bel romanzo di Andrea De Carlo "Due di Due", pubblicato per la prima volta nel 1989, ecco, io l'ho fatto quasi vent'anni fa ed ora lo rileggerei volentieri, perché lo trovo quanto mai attuale. Trovo molto piacevole ed efficace il modo in cui sono narrati sentimenti di amicizia, di amore e di inadeguatezza di due giovani italiani negli anni 70-80, e credo che questi sentimenti siano gli stessi che accomunano molti di noi in questi anni di caos calmo (altro bel libro di Veronesi). C'è chi è stufo della propria vita, ma non fa nulla per cambiarla e resta pigramente adagiato nel suo ruolo tradizionale, ma c'è anche chi riesce a trasformare i desideri in realtà, anche se ciò comporta non pochi sacrifici. A volte penso che se continuiamo a sognare, ad immaginare come vorremmo che fosse la nostra vita, nel dettaglio, nei minimi particolari, ci giochiamo l'opportunità che i desideri si realizzino. Pensateci, non è mai successo che la realtà si sia mostrata allo stesso modo di come l'avevamo immaginata, spesso peggio, altre meglio, ma mai uguale al copione che avevamo scritto nella nostra mente. Allora forse è meglio agire e non attendere che il copione venga messo in atto. I due protagonisti del romanzo di De Carlo rappresentano proprio le due categorie descritte, entrambi contestano il sistema, ma uno finisce per restarne vittima, l'altro si muove in maniera da cambiare almeno ciò che della sua vita è possibile cambiare, a costo di crescere dei figli come degli emarginati, perché non adeguati alla massa ...
Qualche giorno fa ho partecipato ad una festa in campagna, ho fatto una rilassante, serena passeggiata tra gli alberi da frutta e colture varie. Ho osservato gli aranci ed i limoni, i mandarini ed altri alberi ricchi di frutti ancora acerbi, le zucche acerbe poggiate in terra, piccoli cespugli di lattughe, poi, tra vari alberi noti, ho scorto una bella macchia di colore rosso: un albero zeppo di vivaci giuggiole spiccava tra il verde imponente di questa profumata vegetazione. Che meraviglia la natura! Il contatto con la terra mi riconcilia con la vita. Inizio a credere che il ritorno alla terra, alla genuinità, al lavoro manuale sia l'unica salvezza, l'unico modo per ridare sostanza a questo mondo in cui dilaga il gusto per l'effimero ... Una mia cara cugina qualche anno fa ha mollato tutto, gioie e dolori della città, ed è andata a vivere in campagna (come canta il Toto nazionale). Mi dice che la campagna è lavoro, è sacrificio, ma anche soddisfazioni e migliore qualità della vita. Certo, lo sappiamo che le comodità ci hanno affascinato, ma ci sono costate care, che abbiamo prodotto tanta di quella spazzatura nell'ultimo secolo, da non sapere più come gestirla, e con la spazzatura abbiamo avvelenato la nostra bella e ignara terra. Siamo stati ingrati con lei ed ora dovremmo tornare a prendercene cura, dovremmo tornare ad accudirla, a proteggerla, come hanno fatto i nostri avi. Perché la natura sa ricambiare con i suoi frutti, con le sue radici, con i suoi polmoni, ridiamole aria, ridiamole il rispetto che merita.
Per questo ho deciso di incontrare tutti voi, miei amici, ad un mini evento, per conoscerci da vicino e premiare i partecipanti al concorso di fotografia "Rubami l'anima": domenica 6 ottobre alle 10 "Incontriamoci in campagna", presso "I giardini dell'Orco" sul lago d'Averno.
Allora, chi volesse maggiori dettagli, può attendere qualche giorno e sarà accontentato.
Vi aspetto.
Per questo ho deciso di incontrare tutti voi, miei amici, ad un mini evento, per conoscerci da vicino e premiare i partecipanti al concorso di fotografia "Rubami l'anima": domenica 6 ottobre alle 10 "Incontriamoci in campagna", presso "I giardini dell'Orco" sul lago d'Averno.
Allora, chi volesse maggiori dettagli, può attendere qualche giorno e sarà accontentato.
Vi aspetto.