Sono in vacanza al mare per pochi giorni, ma oggi piove a dirotto e non potrò stendermi sul lettino e lasciare le mie bambine libere di correre felici sulla sabbia, tuffarsi in acqua e cavalcare i loro delfini gonfiabili. Oggi mi tocca fare vita al coperto. Essendo una buongustaia in tutto e per tutto, una che la vita la ama, in ogni momento, che ad ogni situazione associa un odore ed un sapore, come prima cosa ho deciso di coinvolgere le mie bambine nella preparazione di un dolce. Prepareremo assieme un dolce al cioccolato con una leggera essenza di arancia. E poi, una volta in forno, dopo aver sistemato la cucina, ed aver suggerito alle mie figlie un nuovo gioco, mi dedicherò al mio passatempo preferito: la scrittura! Proverò a raccontare un'altra storia verosimile per deliziare i lettori sognatori, per infastidire i saccenti, e stuzzicare i pettegoli, davanti ad una tazzina di caffè. Bel programmino, vero? Peccato che la preparazione del dolce richiederà una grande dose di pazienza per non deludere nessuno nella ripartizione dei compiti, che a metà dell'opera le mie figlie mi abbandoneranno perché annoiate e insofferenti, e peccato che non esistano più quelle meravigliose Olivetti, lettera 22, davanti alla quale ogni scrittrice che si rispetti consuma la sua tisana, immersa nel silenzio di un'isolatissima casa al mare. Mi ritroveró a scrivere qualche impressione, qualche osservazione sul mio smartphone, seduta su una sdraio nel mio piccolo giardino, attorniata da urla di bambini smaniosi, che si inseguono e litigano e cadono e piangono e poi ridono di loro e di me che, con espressione infastidita, spegnerò il mio smartphone e mi convincerò ancora una volta che la famiglia del Mulino Bianco non è un sogno, ma una vera e propria cazzata! Vade retro Barilla!
le famiglie sono gioie e dolori che nascono con un abito bianco e finiscono in un campo di papaveri; quelle del mulino bianco durano il tempo di inzupparle nel dolce latte. I principi spesso sono grigi, i lupi affamati e le nonne rompiballe e le fiabe alla fine insegnano solo che esiste un orco ed una fata ma non dicono che le fate non necessariamente hanno la bacchetta e l'abito bianco e gli orchi sono brutti e malvestiti.
RispondiEliminanonostante questo sono felice di vivere, di leggere , di pensare, di amare, di far l'amore, di corteggiare, di essere amato, di perdonare, di essere perdonato..e di sapere che domani può essere migliore di oggi....le realtà sono sempre almeno due: quella che stai vivendo e quella che vorresti vivere, e spesso si è ingabbiati nella rete del ragno " paura " ....
A volte qualcuno a cui voglio bene dopo che io parlo e parlo... mi ripete con fermezza.... " quello che hai scelto !!! non quello che ti è capitato "..ed io resto pensieroso ad osservarla.
ciao Mavi