Vi ricordate il post 193 sul candidato sindaco per Napoli del Movimento 5 stelle? Oggi sono andata a conoscerlo Matteo Brambilla (a proposito, se volete farlo, fino alle 20 oggi è a Napoli a Piazza Vittoria), sono andata a stringergli la mano. Volevo schiarirmi un po' le idee, e sono riuscita nella mia impresa, facilmente, velocemente.
Stamattina, quindi, sapendo dell'evento di apertura della campagna elettorale del M5S, sono andata ad ascoltare i candidati al consiglio comunale, portando con me la mia secondogenita.
Non c'è niente da fare, ogni volta che assisto ad un evento del Movimento, c'è una piacevolissima sensazione che mi assale, ed è quella di libertà, di reale partecipazione. Arrivi, e ti senti subito a tuo agio. Si parla, si discute di tutto. Chiunque può dire la sua, chiunque può intervenire, tutti partecipano, tutti allo stesso livello. Sono stata in passato ad assistere ad altri eventi politici, ma c'era sempre quell'abisso tra gli "uomini di partito" e la gente comune, tra i candidati e gli elettori, c'era sempre quella strana aria da clan.
Oggi invece, la gente era tutta lì, allo stesso livello, non c'erano palchi, non c'erano comizi. Si poteva camminare attorno ai gazebo allestiti per l'occasione e parlare con quelli come te, con Roberto Fico, con Matteo Brambilla, con chiunque stesse lì per dire la sua, perché crede nella vera democrazia, perché crede ancora che il popolo sia sovrano.
Mentre parlavo con Matteo, sincero ed entusiasta, gli si sono avvicinati i dipendenti di una nota azienda pubblica per esporgli i timori legati al rischio del mancato rinnovo contrattuale, e lui si è messo ad ascoltarli, senza promettere niente, ma cercando di capire. Poi è arrivato un uomo di mezza età a stringergli la mano per fargli l'in bocca al lupo. Poi mia figlia ha cominciato a lamentarsi per il caldo ed io le ho spiegato che eravamo lì per riprenderci Napoli, per ribadire la nostra voglia di riscatto, per il bene comune. Lei un po' mi ha ascoltato, ma è tornata presto a lamentarsi. Sì, faceva molto caldo, ma si stava bene. Ho spiegato a mia figlia che ci sono persone che vendono il loro voto per pochi euro, che preferiscono dare il voto alla persona che gli regala una cena, senza pensare che quella cena costerà cara. La pagherà con mille paure ed incertezze per il futuro suo e dei propri figli. Votare per Matteo, significa scegliere di governare la città assieme, di non subire più. Portare mia figlia oggi a Piazza Vittoria è stato bello, vedere assieme questa gente, la mia gente, i napoletani come noi, chiedere, confrontarsi, sperare. Sì, tornare a sperare.
P.S. la foto che allego è indicativa di quanto fosse rilassata ed allegra l'atmosfera, come ad una festa tra amici. Non sto neanche bene, ma l'ho messa lo stesso, perché vale più di mille parole.