Sono una donna, felice di esserlo, madre di due meravigliose piccole donne, zia e sorella di altrettanto splendide donne, figlia di una grande donna mortificata da una malattia cattiva, amica di tante imprevedibili e accattivanti donne.
Oggi devo farlo, oggi voglio farlo per loro e per me.
Abbiamo finito per adoperare troppo l'espressione "al di là", sì, è vero, ci fa sentire forti nonostante tutto, ma è importante anche per un giorno svestirsi di quest'armatura e ricordare che ...
Al di qua degli errori, della fortuna, dei tradimenti, dei silenzi, c'è una donna che paga le sue pene, che urla i suoi silenzi, perché al di qua c'è solo lei ed è solo lei la sua fortuna.
Al di qua, c'è una donna che subisce discriminazioni e combatte quotidianamente, spesso con un sorriso, altre, con la rabbia.
Al di qua della bellezza e delle risate, ci sono notti in bianco e federe di cuscino sporche di rimmel.
Al di qua della leggerezza, ci sono donne che regalano amore, anche dietro quella che qualcuno chiama scopata.
Al di qua degli sguardi corrucciati, dei dispetti, delle grida di stanchezza, delle quotidiane pretese, c'è una donna che vuole solo essere abbracciata.
Al di qua di una persona autonoma, intraprendente, che organizza una casa, una famiglia, il lavoro in ufficio, in un negozio, in uno studio, c'è una donna che vuole qualcuno che ogni tanto si prenda cura di lei.
Al di là di mille parole, ci sono i gesti, gli sguardi, e le presenze, ma anche qualche dichiarazione di stima non guasta. Al di qua c'è anche bisogno di belle parole. Non dimentichiamolo.
E se ci sorprendiamo ancora a lacrimare l'otto marzo, mentre alla radio trasmettono Sally di Vasco Rossi, sarà la primavera.
Buona festa delle donne.
P.S. Chi vuole, può regalarmi fiori, li adoro.
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