Blanche, capelli chiari ed occhi scuri
puntati sul mondo, ma soprattutto sul suo smartphone. Blanche e la sua musica,
emozioni recepite attraverso le sue cuffiette e i video su YouTube. Blanche e
le sue delusioni da tredicenne, così intense, ma così brevi. Troppo ancora da
desiderare, troppi sogni ancora da sognare, amori da vivere e da immaginare,
canzoni, libri e chilometri da divorare, volti da incorniciare, troppa vita
davanti per fermarsi a guardare dentro ogni minuto. Blanche e la sua rabbia per
le ingiustizie, il suo disorientamento, la sua voglia di piacere. E poi le
canzoni di Ariana Grande, Problem, Bang Bang, Into you, belle da ascoltare, da
cantare, bella Ariana e la sua dolcezza, bella come Blanche. Ieri, 22 maggio
2017, finalmente la grande occasione, il concerto di Ariana a Manchester,
proprio a due passi da casa sua. Aveva acquistato il biglietto on line, assieme
al suo papà che le sarebbe stato accanto in quella nuova esperienza, il suo
primo concerto. Si era precipitata fuori all'arena il pomeriggio, costringendo
il padre ad un'attesa noiosa ed interminabile: quattro ore in fila sotto i
cancelli per riuscire a vedere da vicino la sua cantante preferita. Di tanto in
tanto messaggiava con la mamma che era rimasta a casa con la sorellina, le inviava
i selfie con il papà, con le compagne di avventura, era felice, e la mamma con
lei.
I selfie, i messaggi e qualche foto
sgranata di Ariana che si esibisce gioiosa sul palco (altro che dangerous
woman), sono gli ultimi contatti, le ultime emozioni, gli ultimi abbracci tra
Blanche e la sua mamma. Blanche è saltata in aria, assieme al suo papà alle
22:35 di ieri, per un ennesimo gesto di follia.
Questa storia potrebbe avere altri nomi,
poteva accadere a Milano, il 25 maggio di due anni fa, il primo concerto di
Ariana a cui ha assistito mia figlia Bianca, ed io ora sarei stordita da
psicofarmaci. Non abituiamoci mai a questa bruttezza, a queste atrocità! Non
facciamoci ingannare, quello che sta accadendo si può fermare, ma ci vuole la
volontà di tutti. Come cavolo ha fatto il kamikaze ad entrare al concerto
carico di esplosivo? Una parola: corresponsabilità. Ed è così per ogni atto che
per comodità e inganno definiscono "folle".
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