martedì 23 maggio 2017

256. UNA TREDICENNE

Blanche, capelli chiari ed occhi scuri puntati sul mondo, ma soprattutto sul suo smartphone. Blanche e la sua musica, emozioni recepite attraverso le sue cuffiette e i video su YouTube. Blanche e le sue delusioni da tredicenne, così intense, ma così brevi. Troppo ancora da desiderare, troppi sogni ancora da sognare, amori da vivere e da immaginare, canzoni, libri e chilometri da divorare, volti da incorniciare, troppa vita davanti per fermarsi a guardare dentro ogni minuto. Blanche e la sua rabbia per le ingiustizie, il suo disorientamento, la sua voglia di piacere. E poi le canzoni di Ariana Grande, Problem, Bang Bang, Into you, belle da ascoltare, da cantare, bella Ariana e la sua dolcezza, bella come Blanche. Ieri, 22 maggio 2017, finalmente la grande occasione, il concerto di Ariana a Manchester, proprio a due passi da casa sua. Aveva acquistato il biglietto on line, assieme al suo papà che le sarebbe stato accanto in quella nuova esperienza, il suo primo concerto. Si era precipitata fuori all'arena il pomeriggio, costringendo il padre ad un'attesa noiosa ed interminabile: quattro ore in fila sotto i cancelli per riuscire a vedere da vicino la sua cantante preferita. Di tanto in tanto messaggiava con la mamma che era rimasta a casa con la sorellina, le inviava i selfie con il papà, con le compagne di avventura, era felice, e la mamma con lei.
I selfie, i messaggi e qualche foto sgranata di Ariana che si esibisce gioiosa sul palco (altro che dangerous woman), sono gli ultimi contatti, le ultime emozioni, gli ultimi abbracci tra Blanche e la sua mamma. Blanche è saltata in aria, assieme al suo papà alle 22:35 di ieri, per un ennesimo gesto di follia.
Questa storia potrebbe avere altri nomi, poteva accadere a Milano, il 25 maggio di due anni fa, il primo concerto di Ariana a cui ha assistito mia figlia Bianca, ed io ora sarei stordita da psicofarmaci. Non abituiamoci mai a questa bruttezza, a queste atrocità! Non facciamoci ingannare, quello che sta accadendo si può fermare, ma ci vuole la volontà di tutti. Come cavolo ha fatto il kamikaze ad entrare al concerto carico di esplosivo? Una parola: corresponsabilità. Ed è così per ogni atto che per comodità e inganno definiscono "folle".




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