mercoledì 7 febbraio 2018

275. #SANREMO2018


Classifica di Sanremo dopo la prima serata.
Annalisa – “Il mondo prima di te”
Lo Stato Sociale – “Una vita in vacanza”
Max Gazzé – “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno”
Ermal Meta e Fabrizio Moro – “Non mi avete fatto niente”
Nina Zilli – “Senza appartenere”
Noemi – “Non smettere mai di cercarmi”
Ron – “Almeno pensami”
Luca Barbarossa – “Passami er sale”
Elio e le Storie Tese – “Arrivedorci”
Giovanni Caccamo – “Eterno”
Mario Biondi – “Rivederti”
The Kolors – “Frida”
Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico – “Imparare ad amarsi”
Red Canzian – “Ognuno ha il suo racconto”
Decibel – “Lettera al Duca”
Diodato e Roy Paci – “Adesso”
Enzo Avitabile e Beppe Servillo – “Il coraggio di ogni giorno”
Roby Facchinetti e Riccardo Fogli – “Il segreto del tempo”
Le Vibrazioni – “Così sbagliato”
Renzo Rubino – “Custodire”

Un festival canuto, non solo per il presentatore, ma anche per i partecipanti in gara e soprattutto per la vincitrice assoluta, l'atletica signora di ottantatre anni che si è esibita con Lo Stato Sociale. 
Il palco di Sanremo intimidisce, ma Baglioni più che impacciato sembra assente, una specie di Ken con troppo botulino, annullato da una Barbie Hunziker fin troppo spigliata e padrona della scena, bella e sicura. Favino nelle vesti di un improbabile Big Jim, fa la sua parte e mostra doti canore inaspettate, vincendo finalmente sull'eterno rivale del mondo Mattel.
Ma plastica a parte, la serata di ieri è stata risollevata da uno sfrontato Fiorello, che risveglia il pubblico assopito cantando e ironizzando sull'attività sessuale di Baglioni potenziale compagno di avventura in un ipotetico "puttantour" sanremese.
Ah! C'erano pure le canzoni, già, Sanremo è il festival della canzone italiana, che annoia tanto da premiare chi si esibisce per primo come Annalisa, bella e brava, ma con una canzone inutile, uguale a mille altre.
Lo Stato Sociale, i probabili vincitori del festival, lanciano brevi messaggi di scarso rilievo sociale, ma a misura di social, su di una base musicale piacevole e non banale e a momenti lanciano anche una vecchietta dal palco.
Max Gazzè recita un testo da favola, accattivante, ma su di una base poco orecchiabile e con troppe Z che mettono a rischio la funzionalità del microfono.
Ermal Meta e Fabrizio Moro sono di una banalità raccapricciante, fanno quasi tenerezza, pure all'ISIS.
Nina Zilli non l'ho ascoltata.
Noemi è bella ed ha una voce suggestiva, ma trova sempre autori di merda.
Ron canta un bel testo, a tratti poetico, ma se Dalla non l'aveva pubblicata, un motivo ci doveva pur essere. 
Luca Barbarossa con la solita ballata nostalgica, sembra omaggiare Lando Fiorini per la recente scomparsa.
Elio e le Storie Tese li amo, non giudico, non sarei obiettiva.
Giovanni Caccamo inascoltabile.
Mario Biondi è bravo, ma non si impegna.
The Kolors sono carini, bravini, per ragazzini.
Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico grande classe, da parte di tutti.
Red Canzian basta!
Decibel non mi è chiaro se omaggiano il duca, il duce o Battiato?
Diodato e Roy Paci ero già nella fase rem.
Enzo Avitabile e Beppe Servillo apprezzo sulla fiducia.
Roby Facchinetti e Riccardo Fogli dovrebbero scoprire la comodità delle panchine del parco.
Le Vibrazioni non vibrano.
Renzo Rubino avrei voluto ascoltarlo, e dalla posizione che occupa in classifica (ultimo) credo che abbia portato una bella canzone.
Dal divano di casa mia è tutto... per ora.



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