Oggi ho preso un caffè con alcune mie amiche, è stata una piacevolissima occasione per dire un po' di "cose da donne", per ridere degli altri, ma soprattutto di noi stesse. Ognuna di noi con la sua storia, con la sua vita, tutte diverse, ma così uguali. Tutte alla costante ricerca della felicità. Chi è stanca delle menzogne e degli inganni della vita, chi è fiduciosa, ma non troppo, chi è insoddisfatta delle proprie scelte, chi non vuole scegliere. Alla fine, diceva la mia saggia amica Anna, "corsi e ricorsi", ci crogioliamo in un inspiegabile loop. Dovremmo imparare dal passato, lo dicono anche gli economisti. Ce lo ha insegnato Vico: tutto si ripete ciclicamente, nella vita dell'uomo, come nella storia politico-economica di un paese. Se non ci sentiamo sereni, se viviamo con la sensazione che ci troviamo nel momento e nel posto sbagliato, forse dovremmo tornare indietro, alle origini. Il futuro è nel passato (vero Lilla?), è osservando il passato che si possono fare programmi per il futuro. Molti di noi dovrebbero tornare a coltivare la terra, dovrebbero impegnarsi in un lavoro che sia produttivo nel senso più elementare del termine, un lavoro per il quale occorre sacrificio, che non lasci spazio ad ovvie e banali divagazioni. Oramai è stato detto tutto ed il contrario di tutto. C'è chi ci dice cosa fare e chi ci dice cosa non fare, ma pochi agiscono realmente.
Oggi è il quarto giorno del 2014, è l'inizio di un nuovo anno e come tutti gli inizi ha un discreto fascino.
Come cominciare a scrivere su un quaderno nuovo, iniziare a leggere un libro, una rivista. Utilizzare una tovaglia nuova, indossare un abito o un paio di scarpe nuove. Cominciare una dieta, un lavoro, un percorso, un viaggio. L'inizio è una sfida, una scoperta, è la voglia di fare, di scoprire cosa ci riserva l'immediato futuro. In questi giorni cominciamo a stilare l'elenco dei buoni propositi, delle nostre aspettative, ci poniamo degli obiettivi, facciamo progetti.
Quest'anno però ho deciso di non fare alcuna lista, ho deciso di non programmare nulla, non comincerò la centesima dieta della mia vita, meglio assecondare il mio corpo (e la mia anima) e magari camminare un po' di più e poi fermarsi a sorseggiare una tisana; non programmerò grandi cambiamenti lavorativi, ma continuerò a cercare un'alternativa ad un lavoro che trovo altamente frustrante; non programmerò grandi viaggi, ma prenderò dei last minute. Venisse la vita come deve venire, io resterò in piedi e la prenderò di petto, con aria di sfida, come chi è alla guida di una barca e con il vento in faccia cavalca le onde. Vi racconterò altre storie ed in ciascuna di esse troverete un po' di me ed un po' di voi.
Quest'anno però ho deciso di non fare alcuna lista, ho deciso di non programmare nulla, non comincerò la centesima dieta della mia vita, meglio assecondare il mio corpo (e la mia anima) e magari camminare un po' di più e poi fermarsi a sorseggiare una tisana; non programmerò grandi cambiamenti lavorativi, ma continuerò a cercare un'alternativa ad un lavoro che trovo altamente frustrante; non programmerò grandi viaggi, ma prenderò dei last minute. Venisse la vita come deve venire, io resterò in piedi e la prenderò di petto, con aria di sfida, come chi è alla guida di una barca e con il vento in faccia cavalca le onde. Vi racconterò altre storie ed in ciascuna di esse troverete un po' di me ed un po' di voi.
Un mio amico sostiene che tutto si risolverà quando ricominceremo a riparare le cose anziché gettarle che, ripensandoci, sembra una cosa rivoluzionaria ma non è altro che il contrario del consumismo e del capitalismo.
RispondiEliminami hai fatto riflettere, come al solito... questa conversazione riguarda anche me, naturalmente, e tu lo sai bene... ma ora la penso proprio così: che la vita faccia ciò che deve fare... io mi comporterò come te... non mi farò trovare impreparata, lotterò e mi prenderò (forse, finalmente) ciò che di bello vorrà regalarmi... e sennò... alla prossima sfida! devo firmarmi anonima perché non l'ho l'account, ma tu sai bene chi sono... ;-)
RispondiEliminaAffronta tutto di petto, va bene, però non capisco quale sia l'attinenza tra il passato che ci preparerà per il futuro e il carpe diem. E' forse proprio questo, oppure, che volevi dire? Che il passato ci ha insegnato a non programmare niente, a non stilare? Un po' pochino come fil-rouge.
RispondiEliminaIl presente è sempre conseguenza del passato; gli attimi che verranno e tutto ciò che verrà sarà figlio del presente, ma il fatto che A(passato) > B ( presente) e che B( presente) > C( futuro) non implica affatto, secondo il mio modo di vedere, che A ( passato) porti a C ( futuro) ! Per mia esperienza se vuoi che il futuro sia diverso dal presente e dal passato devi necessariamente modificare qualcosa nella tua vita; il modo di vedere le cose...oppure il modo di fare le tue scelte...etc.....se non modifichi niente di tutto ciò, l'unica cosa che potrà accadere , o meglio il solo futuro che ti potrà accadere ( diverso dal tuo passato o dal tuo presente ) sarà quello che si generrà da una modifica della tua vita non voluta da te, ma da qualcuno che ti sta attorno o da qualche evento esterno che non hai voluto tu...e quindi potrebbe essere anche un futuro che non ti piacerà e quindi , come si dice a Napoli. cornuta e mazziata nel senso che il futuro non ti piacerà e peggio..non l'avrai neanche scelto tu.
RispondiEliminaCiao Mavi....buon inizio 2014