Il 31 gennaio scade il termine per il pagamento del canone RAI, ma solo una parte di noi possessori di almeno un televisore, paga questa tassa. Ne ho già discusso nel post n. 25 di giugno 2013 e non intendo rifarlo qui, piuttosto prendo spunto dalle discussioni troppo spesso generate dall'opportunità di alcune tasse per parlare dei diritti e dei doveri, alla maniera mia, senza alcun titolo se non quello di "opinionista del web". Sono contenta che esista il canone RAI, sono contenta di parlare di quanto sia giusta o sbagliata una tassa, sono contenta di constatare che ancora in questa terra di berlenziani ci sia qualcosa di obbligatorio. Pare che niente sia più dovuto, che esistano solo diritti, pare che riusciamo ad indignarci solo per 5 minuti e solo per questioni personali. Vorrei che riuscissimo ad essere un po' più disciplinati, che imparassimo a vivere nel rispetto delle regole, e non parlo solo della legge, anzi, parlo dell'etica e della morale. Lo so, sono parole desuete, poco attuali, che pesantona che sono, eh? Ci lamentiamo se a tavola i nostri figli giocano con il telefonino, con l'iPad, o giochini elettronici vari, ma nessuno di noi si prende la briga di dire al figlio che c'è una regola da rispettare, che è mancanza di rispetto verso gli altri commensali e non lo facciamo perché noi per primi teniamo sempre il nostro smartphone a portata di mano. Parliamo e urliamo contro i nostri governanti perché è quasi una moda, ma pochi vorrebbero realmente delle persone diverse, perché la maggior parte degli italiani non vuole essere controllata, non vuole un capo irreprensibile, perché sarebbe in diritto di pretendere uguale correttezza. Abbiamo paura delle regole perché temiamo troppi controlli, troppe restrizioni alla nostra libertà, e poi finiamo per diventare schiavi di tutti e di tutto. Abbiamo fatto nostro il motto che nella vita non esiste ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, esiste solo ciò che ci fa stare bene e ciò che ci fa stare male. Alla fine tutto accade senza lasciare il segno. L'altro giorno al supermercato sentivo una donna che parlando con un'amica si lamentava delle maestre del proprio bambino, come si erano permesse di rimproverarlo perché non aveva fatto i compiti a casa? Sarebbe andata a parlare con loro, a spiegare che è solo un bambino, che non aveva commesso niente di grave. Per poco non mi sono intromessa nella discussione, ero fortemente tentata di dirle che si sbagliava, che le maestre avevano ragione e che lei non avrebbe dovuto difendere "il suo bambino", che è giusto che gli alunni facciano ciò che l'insegnante dice di fare, che esistono doveri. Invece no, sono stata zitta, è arrivato il mio turno alla cassa ed ho sorriso. Eppure sarebbe molto più comodo osservare le regole imposte da altri, sarebbe molto più facile sapere che esiste un comportamento giusto ed un sbagliato, rispettare un regolamento, anche se non lo condividiamo, o no? E' opinione diffusa che chi agisce da ribelle è un vincente, è uno tosto, coraggioso. Io comincio a credere che non sia così, che il ribelle sia meno intelligente di chi osserva un comportamento corretto, nel rispetto di un'etica, di una morale. Ritengo che sia più facile contestare tutto a prescindere, piuttosto che porsi dei limiti, riconoscere dei doveri. Mi fa tristezza il dipendente che parla solo di stipendio e che contesta ogni decisione aziendale, parlando sempre di diritti e mai di doveri. Mi fa tristezza chi disobbedisce e non sa neanche perché. Sono napoletana, vivo nella città delle contraddizioni, una città meravigliosa, ma troppo spesso scenario di ingiustizie e soprusi. In questa città dire che non ho mai preso un autobus senza biglietto, dire che pago il canone RAI, dire che butto la spazzatura solo la sera, provoca derisione e sguardi di sufficienza. Probabilmente mi fa acquistare punti agli occhi dei miei concittadini ammettere che sono indisciplinata nei parcheggi estemporanei ed in altre sporadiche occasioni, ma non ne vado fiera. Ecco, questo è il punto. Oggi ho scritto un post impopolare, antipatico, forse un po' contorto, ma era solo per dire "viva le regole, viva l'etica, la morale", viva la critica costruttiva, perché le regole possono cambiare, ma bisogna dimostrare che sia opportuno che cambino, ma non devono essere cancellate. Meglio avere regole sbagliate piuttosto che non averne. Viva i genitori che fanno i genitori e non "gli amici", viva chi paga le tasse, viva chi rispetta il capo, ma anche il subordinato. Viva chi ha capito che la vera trasgressione è nell'essere "corretti".
Dici bene . è una questione di rispetto di regole per poter vivere bene insieme e per una equa ripartizione di diritti e doveri e concordo con te. Aggiungo come mio solito delle considerazioni. Come al solito siamo un popolo esuberante nell'interpretazione di diritti e doveri..vedasi la mamma che protegge il figlio svogliato maleducato o il furbastro che non paga tasse perché dice " sono tutti ladri ed allora io non pago "...ma esaminiamo un po' il problema dalla parte di chi vorrebbe seguire le regole ma si pone un legittimo dubbio e vengo al dunque.
RispondiEliminaRiporto quello che ho ascoltato da servizi televisivi in due paesi europei dove sembra che tutti i cittadini paghino le tasse e sono anche ONEROSE !
Danimarca....tra le tante cose che mi ha colpito, a parte un mare di servizi che funzionano, è una banalità...ma importante: moltissimi cittadini usano le bici per andare a lavoro e quando arrivano a lavoro, per la fretta lasciano le bici parcheggiate non proprio ordinatamente..ebbene l'amministrazione locale , avendo tanti introiti per tasse, ha istituito un servizio con personale che mette a posto le bici !!!! e chissà quanti altri sevizi sono a disposizione dei cittadini.
La Germania:è inutile parlarne, a me è sembrato fantascienza il servizio su alcune città tedesche per quanto riguarda ciò che il cittadino riceve dallo stato in termini di servizi...e..i tedeschi, pagano tutti le tasse !
Ora veniamo a noi: un'esempio tra tutti Napoli ! paghiamo tasse sull'immondizia e su altro con i coefficienti massimi e che riceviamo ? dei servizi schifosi, ma poi se andiamo ad indagare vediamo che i soldi vengono mal spesi ( camorra ? ) ..ho sentito che per lo smaltimento amianto di Bagnoli sono stati buttati 150 milioni di euro per ottenere poi una bonifica burla con amianto mischiato al terreno !? E stanno ancora tutti bene i colpevoli ! ( sembra il film di Mastroianni)
Morale di tutto...è da condannare chi per partito preso se la prende con la maestra...chi per suo atavico modo di fare non paga tasse perché " siamo in un mondo di ladri "...ma io onesto ( almeno credo ) cittadino non posso tollerare che pago le tasse per avere un bel niente di rientro e per far mangiare assessori e camorristi !! Per quanto riguarda la RAI , mi piacerebbe almeno conoscere compensi ed uscite economiche di questo servizio pubblico..es. quanto costa una trasmissione scientifica come quelle della famiglia " Angela " comparato a quanto costa una trasmissione spettacolo del sabato sera che penso che abbia si dei fini di intrattenimento piacevole , ma anche di audience e quindi costo della pubblicità che però va a riempire le casse di chi ? NON E' PER CRITICARE LA RAI..CHE RITENGO ANCORA UN SERVIZIO DI INFORMAZIONE SERIO e CHE APPREZZO..MA PER VEDERCI CHIARO IN QUESTO MONDO TUTTO ITALIANO DI GESTIRE LA COSA PUBBLICA !
DOVREMMO NOI ITALIANI IMPARARE TUTTI UN PO' DI CORRETTEZZA E DI RIGORE E POI CON LA FANTASIA E L'INTELLIGENZA CHE CI RITROVIAMO FAREMMO SCINTILLE ED INVECE STIAMO FACENDO UNA BRUTA FINE!!!!
finendo alla Totò nel nostro paese siamo sempre sul set di " guardie e ladri " e di " uomini o caporali " e non è possibile !....... è il DNA ?
Ciao Mavi.
:
Servizi in cambio di tasse in Italia????
RispondiEliminaBeccati il Festival di San Remo, Nat.
La cosa più assurda è che chi contesta i 113 euro di canone annuo poi si comprano le Hogan da 350 euro ...
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