L’altro giorno la mia piccola
Simona, a soli sette anni, si meravigliava di quanto stava guardando in TV.
<<Ma è mai possibile?>> diceva a voce alta, <<E’ mai
possibile che dei bambini preferiscano “Il Volo” a “Fedez”, ai “Dear Jack”, a “Moreno”?
Io non capisco!>> Le sono andata vicino incuriosita, mi ha spiegato che
su di un canale per bambini avevano chiesto di votare il cantante e la canzone
preferita del momento e, con sua grande sorpresa, e disapprovazione, il maggior
numero di preferenze l’aveva ricevuto il trio di finti giovani con la loro
canzone a dir poco retrò. Le ho risposto: <<Simona, c’hai ragione, non si
può credere che dei bambini la pensino così, che devo dirti, avranno votato i
genitori.>> <<Sì mamma, lo credo anch’io, non è proprio possibile
che ad un bambino piaccia quella musica!>>. Lo stupore di Simona era anche il mio che ho
sempre ritenuto i bambini molto più coerenti degli adulti, più spontanei e
sinceri. Come quella volta che ad una festa avevo sentito discutere un padre con
il figlio vistosamente annoiato: <<D’accordo, adesso andiamo via, ho
capito, non ci vuoi stare più>> ed il bambino di tutta risposta gli aveva
detto: <<No papà, io non ci volevo proprio venire qui!>>. Avevo
riso di gusto, affascinata da quella sincerità disarmante. Dovremmo continuare
ad essere così, a non farci plasmare da conformismi e condizionamenti sociali,
evitare di seguire le mode e mostrarci sempre felici, finendo per vivere
frustrati e insoddisfatti. Questa è l’era dell’incoerenza, delle più grandi
contraddizioni, della precarietà in ogni campo. E allora, mentre in TV
imperversano corsi e gare di cucina che solo a guardarli ti fanno mettere su
pancia, mentre le città si colorano e si impuzzolentiscono di locali
friggitutto, che riscuotono grandi consensi, nascono corsi che ho battezzato “ambipur”, ovvero di quelli che ambi(scono)
alla pur(ezza), che hanno l’effetto di un deodorante per ambienti in una fogna.
Se per anni hai mangiato i biscotti di Banderas, nel latte che col sapor di
cioccolato è reso prelibato, se hai mangiato panini e crocchette affermando
fieramente “I’m lovin it”, se bevi litri di birra e non disdegni i super
alcolici, e se ritieni che la crema di cioccolato e nocciole più buona al mondo
sia il migliore antidepressivo, perché, dico PERCHE’ pensi che un hamburger di
soia possa aiutarti? Cosa ti fa credere che all’improvviso il tofu sia meglio
del gorgonzola? Perché inizi a spendere nei negozi “fregature per aspiranti igienisti”, "natura ladra", "più sani più rinco", senza
capire che ti stanno prendendo per il sedere? All’improvviso scopri che basta
mangiare cibi poco artefatti, ma che costano sicuramente molto meno di quelli “spacciati”
nei negozi paraculi, che l’olio d’oliva fa bene, che l’hamburger di manzo è
buono solo, senza maionese e salse varie, che i legumi costano poco, ma sono
ricchi di proteine, che la pasta fa bene, che se il casatiello lo mangi solo a
Pasqua e poche altre volte, lo devi fare con la sugna e non con il burro o
altri surrogati. Poi togliete dalle vostre scrivanie sti sacchetti di mandorle
e frutta secca varia, anche quella, fa bene, ma in piccole dosi, e questa moda
non è poi tanto bella, ci fa solo ricordare di discendere dalle scimmie! E poi
è vero che “mens sana in corpore sano”, ma non è che se spruzzo del profumo su
un barbone, gli ho risolto tutti i problemi esistenziali e lo convinco ad avere
più fiducia verso il mondo e soprattutto verso se stesso. Bisogna volersi bene
sì, ma bisogna rispettare anche gli altri. Se mangio soia e medito, poi esco
dal corso ambipur e con la macchina non mi fermo alle strisce pedonali, se mi
depuro e intossico chi mi sta attorno, vuol dire che alla fine ho solo seguito
una moda e ancora una volta ho perso l’occasione per essere coerente. Fate ciò
che volete, ma prima di credere che siete colti solo perché avete visto tre
puntate di superquark, prima di guardare con aria di sufficienza e
disapprovazione chi mangia patatine fritte per strada, provate a coordinare corpo
e mente, perché se il corpo va da una parte e la mente non lo segue … hai
voglia a mettere rum, nu strunz nun po’ addiventa’ babà.
C’è un libro della bibbia “ L’ecclesiaste “ nel quale un uomo saggio analizza tutto ciò che nella vita gli può dare equilibrio e serenità e quindi cerca nella cultura o nei soldi o nel potere…etc il giusto iter ma alla fine giunge alla conclusione che tutto è vanità e l’uomo ha spesso come obiettivo la vanità, perdendo di vista l’essenza semplice e nello stesso momento potente del senso della vita.
RispondiEliminaDal mio punto di vista penso che siamo degli organismi autodistruttivi che nella maggioranza hanno come obiettivo il piacere, l’egoismo e la sopraffazione dell’altro per solo autocompiacimento di potenza o di autostima ; da questo discende tutto ciò che hai descritto: in gran parte contraddizioni dell’essere !
Un esempio: gli animali si adattano, trovano il giusto tempo per cacciare, per giocare, per amare e principalmente per sopravvivere con tutta la loro specie; l’uomo , in verità, non si capisce cosa faccia e quali obiettivi abbia su questa terra, se non quelli di vanità e tutto il resto.
Ovvio non è una generalizzazione, ma il 90 % degli esseri umani è più o meno così.
Quindi dal punto di vista razionale , siamo incapibili, ma se li vedi e ci vedi in uno scenario di vanità, egoismo e sopraffazione allora le cose quadrano e qualitativamente si capisce l’andazzo storico ed attuale del genere umano.
Morale ? Tira a campare e non cercare di capire razionalmente là dove non c’è razionalità ed il fine è il solo piacere o la vanità personale.
Siamo senza appello o ricorso..ed è la storia che lo prova !
Io faccio parte di queste contraddizioni ? Certamente ! come gran parte del resto della banda :)
Grande Nat! Tutto vero ... Oggi noi donne siamo autorizzate a vantarci ;)
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