Fu dall'amore tra Giove e Venere che nacque Cupido, ma per quell'amore furono condannati a vivere sempre distanti.
Dicono che a quelli che si sono amati nella notte tra il trenta giugno ed il primo luglio di quest'anno sia riservata la stessa sorte.
Saverio era figlio di operai, persone per bene, senza grandi aspirazioni se non quelle legate al benessere dei propri figli. I genitori si erano amati, traditi, odiati, poi avevano finito col sopportarsi, mentre Saverio e sua sorella crescevano disillusi in un clima di scarsa serenità. Nella speranza di risollevare gli animi familiari, Saverio aveva rispettato il copione che spetta al bravo primogenito, contro la sua natura inquieta, aveva assecondato i desideri della famiglia trovando un lavoro da impiegato e sposando la fidanzata di sempre. Ben presto si era sentito stretto in quel ruolo, appiattito dalla routine di una vita troppo prevedibile, ed aveva cominciato a cercare qualche distrazione tra le amicizie femminili. Anche questo rimedio, però, si era rivelato scontato. Dopo due figli e qualche anno di matrimonio, era rimasto ammaliato da una donna-bambina, graziosa, ma tanto insicura da non attirare grandi attenzioni. Maria si era da subito abbandonata a lui, reduce da un fallimento matrimoniale, aveva ritrovato in Saverio quel po' di autostima che le avrebbe consentito di rinascere, di tornare a sperare nella felicità. La passione tra due anime alla deriva era sfociata in una sorte di legame morboso e paranoico. Rita, la moglie di Saverio, scoperto il tradimento, aveva deciso di lasciarlo: l'aveva sbattuto via di casa in un caldo pomeriggio di settembre, tra urla e sudore, tra calci pugni e insulti. Tutti gesti e suoni che non avrebbe mai immaginato di dover rivolgere un giorno a suo marito, il suo primo fidanzato, il padre dei suoi figli. "Troppo facile strappare un uomo alla moglie" aveva urlato Rita - "troppo facile la passione con una puttanella figlia di papà!" - "adesso deve prenderti lei, deve gestire tutto il pacco! Pensasse lei alle camicie, a farti da mangiare, a pulire il cesso, a sentirti ronfare di notte! Pensasse lei alla merda che sei! Le è piaciuto sentirsi la troia che è? e allora adesso si prendesse il cazzone così come è! Andate a fanculo tutti e due!"
Purtroppo tutte queste parole avevano solo avuto l'effetto contrario: avevano fornito nuova adrenalina a Saverio, gli stavano dando l'illusione che questa volta avesse finalmente disubbidito. Ah sì! Aveva trasgredito alle regole del bravo ragazzo. Secondo lui. E' strano come tutti crediamo di essere ribelli, di essere diversi, proprio nel momento in cui siamo più uguali a tutti gli altri. Saverio stava rispettando un cliché tanto caro agli uomini sposati. Non si stava affrancando, stava solo cambiando padrona. E la scelta non l'aveva fatta lui. Intanto, dopo qualche mese di frastuoni, Maria aveva accettato ben volentieri il "pacco" a casa propria ed aveva provato a creare un'allegra famiglia allargata. Non erano trascorsi molti mesi che Saverio già sentiva stretta questa nuova condizione. Il rapporto ossessivo in cui avevano sfogato le proprie frustrazioni si stava rivelando deleterio: più scoprivano di non star bene, più si accanivano su false gelosie, su incontri violenti e inappaganti. Ogni tanto deponevano le armi per stanchezza e facevano finta di amarsi. Saverio continuava a cercare in altre braccia nuove emozioni, ma non voleva ammettere che l'amore in cui aveva creduto, in cui aveva investito gli ultimi due anni della sua vita fosse già finito. Trovava che Maria fosse molto più bella di lui, e probabilmente lo era, questa sensazione, alla fine, gli dava sempre la forza per continuare con lei, come se dovesse essere grato al destino che gliel'aveva fatta incontrare. Dopo i primi anni di ossessioni e piccoli tradimenti, Saverio aveva cominciato a corteggiare una collega che fino ad allora aveva guardato con occhi distratti. Anita non era per niente bella, anzi, non era ammaliante come Maria, ma come lei, era insicura ed insoddisfatta. Per i primi tempi aveva ignorato le avances di Saverio, un po' presa dal lavoro, in cui investiva grandi energie, un po' incredula, lei che non era abituata alle attenzioni dei colleghi, se non per meri fini lavorativi. Saverio, invece, trovava in lei la cultura, l'abilità professionale e il fascino che non aveva più Maria. Nel giro di qualche settimana erano diventati amanti, nuovi odori, nuovi suoni, nuova adrenalina aveva fatto irruzione nella vita di sperminator. Erano trascorsi pochi mesi di sana poligamia, tra Maria ed Anita, quando l'equilibrio si spezzò. Anita cominciava a non voler più essere relegata al ruolo di amante e Saverio era incuriosito dalla vita con Anita: avrebbe voluto sperimentare tutto ciò che aveva già vissuto con Maria assieme a lei. Si sentiva innamorato! Anita, forte di quello stato di grazia in cui Saverio si trovava, l'aveva mollato ed era scomparsa, si negava al telefono, non rispondeva agli sms, era intenzionata a fargli capire quanto fosse vuota la sua vita senza lei. E alla fine c'era riuscita: Saverio si apprestava nuovamente a cambiare padrona, sempre non per sua scelta. Nuove esperienze, nuove passioni, ma anche tanti déjà-vu. Dopo pochi mesi, Maria aveva fatto riemergere la bambina capricciosa che era in lei e se l'era andato a riprendere. "Che cazzo fai? Te ne vai così, per un cesso qualunque? Ma lo vedi quanto è brutta? Lo sai che sei l'uomo della mia vita, solo noi ci amiamo davvero e non potrai mai vivere senza di me!" Ecco qua! Saverio era stato fiero di sentirsi rivolgere quelle parole, si era sentito amato, desiderato, conteso! Adesso sapeva che quella era la donna della sua vita! Del resto aveva deciso per lui ben due volte. Sì, era lei la donna giusta: bella e noiosa. Noiosa, sì era proprio noiosa nel suo essere così scontata, senza grande personalità, gelosa, insicura. Ma era la donna della sua vita e andava bene così, non poteva rischiare ancora. Non poteva lasciare una donna che oramai lo avrebbe preso per quello che era: un uomo fragile e irriverente. Poi la vita, si sa, riserva sempre delle sorprese ... Magari Anita avrebbe accettato di tornare a rivestire il ruolo di amante, magari qualche nuova distrazione avrebbe alleggerito la vita con Maria ... magari sarebbe arrivata una nuova padrona ... magari, chissà. Così una sera di fine giugno si era messo a raccontare la sua vita ad un diario, sperando di capirci qualcosa, e mentre scriveva, seduto difronte al mare, pronunciava le parole ad alta voce, senza accorgersene. Poco più in là, seduta sulla sabbia, con le gambe raccolte al seno e le braccia tutte intorno a trattenere la lunga gonna bianca da gitana, una donna ascoltava quella storia mentre nel cielo sopra di loro Giove e Venere si baciavano ...
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