Settembre è un mese un po' strano, pieno zeppo di emozioni. E' il mese che si porta addosso la malinconia per la fine delle vacanze estive, la pigrizia della ripresa, ma anche l'euforia degli inizi. Nuovo anno lavorativo, nuovo anno scolastico, nuove diete e nuove palestre, insomma, nuovi buoni propositi. Nutriamo grandi aspettative verso questo mese come verso tutti gli inizi, ma nei primi giorni di ripresa prevale la tristezza. C'è solo una categoria che riesce ad apprezzare in modo particolare questo periodo dell'anno, che affronta questo mese con un'inconfessabile sensazione di leggerezza, di libertà: i giovani genitori, o meglio, quelli che hanno figli dai due ai tredici anni, quindi non sempre giovani. Ad agosto hanno dovuto fare il loro duro lavoro di padri e madri a tempo pieno! Li ho visti all'edicola, con i loro piccoli padroncini, spendere venti Euro di bustine contenenti mollicce caramelle dai gusti più rivoltanti come "ascelle puzzolenti", "cacca di naso", accettare di assaggiarle e fingersi pure divertiti! Li ho visti poi in riva al mare, costruire enormi castelli di sabbia o vulcani fumanti per cinquanta minuti con la schiena curva sotto un sole cocente, controllati da un direttore dei lavori alto appena un metro e dieci, ed al completamento dell'opera ascoltare lo stesso ingegnere in erba sbuffare ed esclamare a braccia conserte: "mi annoio!". Li ho visti pubblicare su FB le foto dei viaggi ad Euro Disney, a Gardaland, Mirabilandia, Zoomarine, Rincolandia e di tutti i paesi dei balocchi possibili, apparentemente felici.
Peccato che quelle foto, in cui appaiono molto più divertiti i genitori che i figli, servano essenzialmente a testimoniare quanto grande sia il senso di colpa che i genitori delle ultime generazioni si portano addosso! Peccato che tutto questo non basti a rendere sereni i figli, non garantisca il riscatto per gli errori ed il tempo negato. Perché mentre gli 'adulti' pensavano alle foto, i bambini esclamavano: che palle! Con la consapevolezza di chi sa che basterà lasciare in disordine la stanza, prendere un brutto voto a scuola, o dire semplicemente 'NO', per sentirsi rinfacciare tutto. 'Ho speso un mucchio di soldi per te questa estate! Ti ho portato a Stronziland e questo è il ringraziamento?' Beh, è il mestiere più difficile del mondo, è vero, ma è una scelta, nessuno lo impone. Essere genitori è difficile, stancante, talvolta anche deludente, e non ci sono regole che garantiscano il buon risultato del proprio lavoro, se non una: il buon esempio. Ammettiamolo, siamo i primi a mostrarci annoiati, svogliati e insoddisfatti, a sbuffare a non essere mai entusiasti. Dovremmo cominciare a crescere e ad apprezzare quanto abbiamo, ma al tempo stesso impegnarci per migliorare la nostra condizione, se non siamo contenti. Non amiamo la realtà e anziché provare a cambiarla, ci stordiamo di deleteri palliativi: droghe, sesso, o di semplice ignoranza, preferiamo non sapere. Impariamo la bellezza dall'arte, la saggezza dalla storia, la purezza e la semplicità dalla natura, le tradizioni ed il fascino della diversità dalla geografia e dalla religione. Cibiamoci di cultura e proviamo a regalare tempo, attenzioni e meravigliosi momenti di silenzio. Perché se proprio ci dobbiamo annoiare, che sia gratis!
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