Stamattina ti ho guardata più a lungo del solito, sei bella, molto bella, dicono che mi somigli, ma sei molto più bella di me. Sei sveglia, intelligente, tosta, ma anche fragile. Sei la mia bambina, sei colei che per prima mi ha dato quel senso di onnipotenza che molte donne conoscono. Ti ho amata da subito, da quando al laboratorio di analisi mi hanno detto che ero incinta. La mia mente ha cominciato a correre veloce, a pensare a te, ad immaginarti, piccola quanto una lenticchia, credevo saresti stata un maschio, a dire il vero. Martedì compi 10 anni amore mio, già 10 anni. Ad un tratto non riesco a credere che tu sia la stessa bambina che è sbucata dal mio corpo in una tiepida notte di ottobre, piccola, molto piccola, 2 kili e 600 di tenerezza! Sei venuta fuori troppo presto, prima che finisse la 36ma settimana, avevi una gran voglia di vivere! Sapevi cosa fare tu, da sempre hai saputo cosa fare, autonoma e coraggiosa sempre, anche quando hai spinto forte saggiamente verso l'esterno e sei sbucata così, con la tua testolina, dopo sole tre ore e mezza di travaglio. Bambina saggia, un po' testarda, ma magnificamente mia! Quando l'infermiera è uscita dalla sala parto del secondo Policlinico di Napoli per annunciare ai parenti la tua nascita, tuo padre, con grandissima emozione si è precipitato verso di lei per chiederle se fosse tutto a posto, lei gli ha detto: "Sì, è bellissima!". Avevi un viso di pesca ed un profumo meraviglioso. Quando dopo poche ore mi avvertirono che saresti stata con me tutto il giorno, mi precipitai sotto la doccia per farmi trovare bella e curata. Quando ti ho presa in braccio per la prima volta, ero la donna più felice del mondo, non avrei mai smesso di accarezzarti e parlarti e baciarti e tenerti addosso a me. Il secondo giorno, mentre ti tenevo in braccio, davanti alla camera sono passate due donne anziane, ricoverate per qualche intervento di ginecologia, mi hanno osservata e non sono riuscite a trattenersi dal dispensare il consiglio di turno: "Signo' non le fate piglia' o vizio re braccia". Nientedimeno? Non avevi neanche 48 ore, eri appena uscita dal guscio materno e dovevi abituarti ad uno spazio centinaia di migliaia di volte più grande, e non dovevo tenerti in braccio? Un consiglio del genere, adesso avrebbe ricevuto una risposta ironica, un po' antipatica, ma in quei giorni avevo il sorriso fisso in volto e andava tutto bene, il mondo era bello, la gente era buona e amavo tutti, e mi ero limitata a sorridere alle due nonnine. Ripenso con orgoglio a tutte le volte che hai dimostrato di essere sensibile verso le persone, verso le ingiustizie sociali, mi intenerisco quando ascolto i tuoi discorsi sulla necessità di una Sanità accessibile a tutti, sul rispetto delle regole, della legge, sull'incoerenza della gente. Il tuo forte senso di giustizia, anche in casa, quando troppo spesso ti trovi a combattere con la prepotenza di tua sorella Simona, quel personaggione che ti fa tanto arrabbiare, ma che ti fa anche tanto ridere ed emozionare. Avevamo deciso di darti un fratello perché non fossimo troppo concentrati su di te e non rischiassimo di opprimerti, e al tempo stesso perché tu potessi avere un complice contro i genitori, ma sei sempre stata gelosa di Simona. Un giorno, mentre tua sorella si stendeva nel mio letto, addosso a me, le hai detto: spostati, mi hai rubato la mamma! Non ti ha rubato la mamma, no Bianca, la tua mamma c'è e ci sarà sempre per te e per tua sorella, ed al mio amore, si è aggiunto quello di Simona, che ti adora. Mi viene adesso in mente un episodio di un paio di anni fa, era la mattina della befana, aprendo le calze, avete scoperto che in ognuna c'era del carbone, anche nella mia, allora Simona, meravigliata, mi aveva detto: "Forse è per quando ci rimproveri e sei cattiva con noi" e tu, saggia e sensibile Bianca avevi risposto: "No Simona, quella non è cattiveria".
Già soffro se mi racconti di aver subìto un torto, già penso a quando dovrò consolarti per le prime delusioni d'amore, ma forse tu sarai più brava della tua mamma, saprai che la vita è così, imprevedibile quanto basta, piena di ingiustizie, ma anche ricca di eventi piacevoli e di inaspettate rivincite.
Per il tuo corpo esile ti avevo iscritta a danza, perché anche io ho fatto qualche anno di danza e credo che insegni ad avere un portamento elegante, ma dopo due anni non ne volevi più sapere. Adesso fai scherma, il giusto compromesso per te tra gentilezza e determinazione, tra i tuoi sorrisi dolci e le espressioni rabbiose. Ti abbiamo chiamata Bianca perché avessi la bellezza ed il fascino di Laura Morante che interpreta Bianca nell'omonimo film di Moretti (autore che i tuoi genitori adorano); perché avessi il coraggio e la passione di Blanca, il personaggio de "La casa degli spiriti" di Isabel Allende; perché fossi una donna di classe e di cultura come Bianca Berlinguer. Direi che per ora sembra che la bellezza, il coraggio e la passione non ti manchino ... per la cultura ci stiamo lavorando ...
Auguri Bianca!