sabato 19 ottobre 2013

63. SOS TATA

Stamattina ho cominciato ad organizzare la giornata, richiedendo la collaborazione delle mie bambine, mia figlia più grande mi ha fatto il verso e le ho mollato un ceffone. Dopo poco, mi è venuta vicino e mi ha chiesto cosa avrei voluto che facesse, mi ha dato un bacio ed ha cominciato a riordinare la stanza. Ecco, questo è solo un esempio, non significa granché, ma parto da questo episodio per riflettere un po' sulla necessità delle regole. Molti di voi avranno visto la serie TV "SOS TATA", lì ti insegnano che le regole sono fondamentali per l'educazione dei tuoi figli, che il rispetto viene dall'autorevolezza e non dall'autorità. Beh, così credo dovrebbe essere anche fuori dalle famiglie, negli uffici, per le strade, nei rapporti umani in generale. Date a questi figli d'Italia un po' di regole! Il periodo fascista e quello immediatamente successivo, ci hanno dato la consapevolezza che non c'è niente di più bello della libertà, di pensiero, di espressione, libertà di religione ... L'art. 21 della Costituzione recita appunto: "Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere." Se ci pensate bene, in una nazione accade quello che accade in una famiglia: se i genitori litigano di continuo, oltre a diventare un pessimo esempio per i figli, diventano fragili, facilmente ricattabili ed attaccabili. Se non tengono fede ad una promessa, perdono di credibilità. Le regole sono fondamentali, ed ancor più il rispetto delle stesse e la relativa punizione in caso di violazione. Sono una figlia prima ancora che una madre ed ho vissuto in una famiglia unita, severa, ma non troppo, in cui non è mai mancato il rispetto. Negli ultimi anni si è frainteso il senso della libertà, si è dimenticato che l'esercizio della propria libertà va effettuato nei limiti del rispetto della libertà altrui. E questo accade in tutti i campi. Partiamo dal rapporto matrimoniale: se hai scelto di sposare qualcuno devi comportarti bene, devi rispettarlo, non devi tradire la sua fiducia, neanche virtualmente. Una cosa è comprendere ed essere tolleranti verso gli errori che commettiamo, altra cosa è non considerare più gli errori come tali. Se io tradisco, sbaglio, punto, non ci sono altre interpretazioni, è un errore. Se io rubo un pacchetto di patatine al supermercato, commetto un reato, come se rubassi una bottiglia spumante che vale 10 volte tanto. Se non pago le tasse, commetto un reato, ma soprattutto sto mancando di rispetto a tutti quelli che invece lo fanno. In Italia c'è un malcostume dilagante perché già dall'alto non si dà il buon esempio. Sembra sia tutto lecito. Ho appreso negli scorsi giorni che in una discoteca per adolescenti si faceva uno strano gioco. In pratica ad ogni ospite di sesso maschile veniva distribuito un talloncino che avrebbero dovuto consegnare alla ragazzina che gli avrebbe concesso un bacio sulla bocca, la ragazzina che riusciva a collezionare più talloncini avrebbe vinto una borsa firmata. Non conosco il nome del locale, ma credo che andrebbe chiuso per istigazione alla prostituzione! Ma che schifo è? E' mai possibile che per "guadagnarsi" una borsa ci si debba concedere a qualcuno? Ma che cazzo si inventano? Io a tredici anni non desideravo la borsa firmata, e neanche adesso, ma né allora né adesso mi concederei per una gratificazione economica. Non sono una bigotta, anzi, credo che di baci se ne possano dare, anche tanti, ma per piacere proprio, fine a se stesso. 
Io vorrei un po' di regole in più, ma soprattutto, meno tolleranza. Dal punto di vista sentimentale, decida ognuno per sé, ma smettette di tollerare i bugiardi e gli opportunisti, i biechi e meschini sciacalli dei sentimenti altrui. Dal punto di vista giuridico, però, non potete decidere, chi non rispetta la legge va punito, a prescindere da tutto e da tutti, e la pena deve essere certa, tale da non mettere in pericolo chi denuncia, rendendolo oggetto di vendetta da parte del condannato. Qui sembra che ognuno possa fare quello che cazzo vuole: si può rubare, si può violentare, si può uccidere, si può utilizzare il denaro pubblico per fini personali, si possono occupare spazi pubblici senza alcuna autorizzazione, si può danneggiare un bene pubblico, si può offendere un individuo, una categoria di persone, un popolo, una razza .. tutto è concesso. Non so se sia necessario partire dall'alto o da noi stessi. Forse è più facile inveire contro i politici, il sistema, e poi non mettersi mai in discussione, ma credo sia opportuno cominciare da noi: iniziamo a darci delle regole, a capire che bisogna avere rispetto per tutti, a non tradire, a non usare le persone, a non ricattare nessuno, iniziamo a vivere meglio tra noi e forse alle prossime elezioni non eleggeremo quelli che hanno fatto dell'impunità il senso della propria vita. Il Parlamento è lo specchio dell'Italia, guardiamo meno TV, e guardiamoci un po' di più dentro, c'è un mondo molto più interessante. Viva la vita e viva il rispetto! Voglio una tata per gli Italiani!

3 commenti:

  1. perfetto !
    Mi consento solo una battuta dopo questa perfetta analisi.
    Sei troppo buona ! ..occorre una strega non la tata !
    La tata sprecherebbe acqua e sapone.
    Ciao Mavi.

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  2. Il rispetto, l'educazione sono state alla base della mia famiglia non troppi severa ma neanche troppo permissiva e sto cercando di tramandarli a mia figlia anche se e' ancora piccola, ma deve iniziare a capire, a camminare con i giusti passi in questa vita che propone piu' cose brutte che belle..in ogni angolo della citta' puoi rischiare ed ogni giorno se accendo la tv ho paura di ascoltare, a volte vorrei vivere in altro mondo dove tutto e' gioia, cmq spero di essere per i miei figli con mio marito un buon esempio da seguire.

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