mercoledì 23 ottobre 2013

64. DONNE

Ho conosciuto Sergio una mattina di maggio, una di quelle calde mattine di primavera, eravamo in spiaggia Irene ed io, sedute sulla sabbia chiacchieravamo delle mie velleità da scrittrice, quando dall'acqua sbuca fuori una sagoma scura, un uomo alto, stretto in una muta da sub, si avvicina ad Irene, le sorride, lei si alza di scatto e si abbracciano forte. Mentre l'abbraccia, bagnandola tutta, mi guarda. Poi si allontana un po' da lei e viene verso di me, mi tende la mano alla quale mi aggrappo per tirarmi su, si presenta: -Sergio Rosi- sfoggiando un sorriso che un po' mi ricordava quel comico romano Gabriele Cirilli, - Carla Forti - rispondo con un sorriso formale. - Se vi trattenete ancora un po' possiamo prendere un aperitivo insieme, che ne dite?- - OK - risponde Irene - Cambiati che ti aspettiamo!- Mentre si allontanava da noi, si spogliava della muta ed Irene lo guardava allontanarsi. Una ventina di minuti dopo, Sergio ci ha raggiunto assieme a Pietro, un simpatico ragazzo dagli occhi blu. Siamo andati a sederci al tavolo di un bar lì vicino, mentre gli altri chiedevano un caffè, io mi facevo portare un aperitivo leggermente alcolico e Sergio mi seguiva a ruota. Mentre si parlava di noi, dei nostri progetti per le vacanze estive, consumavamo le nostre ordinazioni in un clima gioioso e rilassato. Io sorseggiavo il mio aperitivo allegramente, Pietro ed Irene prendevano in giro un amico comune, Sergio mi guardava con insistenza mentre masticava le patatine che il cameriere aveva poggiato sul tavolo in una ciotolina accanto agli aperitivi. Il modo in cui portava le patatine alla bocca, mentre mi ipnotizzava con i suoi occhi verdastri, lo ricordo ancora bene, come fosse ieri. Si ferma un attimo e mi fa - Perché mi guardi? Cosa pensi? - - Mi piace come mangi, con gusto - avevo risposto, ma avevo omesso un particolare: quello sguardo, quel sorriso sornione, mi avevano già conquistata e più che le patatine sembrava volesse mangiare me! Lo conoscevo da poco più di un'ora e già non mi importava più del suo aspetto, che all'inizio non mi aveva per niente entusiasmata, già mi piaceva! Ci eravamo salutati con tre intensi abbracci ... ma eravamo entrambi già desiderosi d'altro. Dopo quel primo incontro, ho pensato che sarei stata una stupida se avessi perso la testa per uno che viveva così, che si divertiva a corteggiare le donne sole come me. Sergio era come i tipi che io faccio rientrare nella categoria 'animatori dei villaggi', quelli che vivono allegramente, innamorati della vita, ma soprattutto di se stessi, pronti a sedurre le donne sole o semplicemente insoddisfatte. Nonostante questa consapevolezza, quando dopo pochi giorni è arrivata la sua telefonata, non ho esitato ad accettare un invito a cena. Per l'occasione avevo indossato un tubino rosso e dei bellissimi sandali neri alti, lui si era presentato con una camicia bianca su dei morbidi jeans chiari. Non ricordo niente o quasi della cena, ricordo solo i suoi occhi poggiati su di me e la sua bocca, ma ricordo bene il dopocena.  Dopo aver finto di cibarci di pesce e di un fresco vino bianco,  abbiamo finalmente varcato la soglia di casa sua per soddisfare la nostra curiosità, la fame di noi ... Mentre la porta si chiudeva, mi ha spinta contro la parete bianca del corridoio ed ha cominciato ad annusare il mio collo, con il petto mi schiacciava contro il muro e mentre con una mano mi scostava i capelli dal collo per baciarlo, infilava l'altra tra la parete e la mia schiena, nell'incavo che si crea tra le spalle ed il fondoschiena. Eravamo lì, vogliosi ed impazienti, ma volevamo prolungare il più possibile quei momenti di desiderio intenso. Gli occhi erano gli uni dentro gli altri, le bocche vicine, socchiuse, si sfioravano, ma non si toccavano, i respiri erano sempre più brevi ed il cuore ci batteva a mille. Abbiamo cominciato a baciarci, mentre mi infilava la lingua nella bocca, metteva la mano destra sotto il mio vestito ed io mi lasciavo amare. Ho poggiato le mie mani sul suo petto e l'ho allontanato un po' per sbottonargli la camicia. L'abbiamo fatto lì in piedi, nel corridoio, poi siamo andati sul suo letto e l'abbiamo rifatto ancora. Ci siamo amati con una passione intensa, come se non aspettassimo altro da anni. Ho dormito da lui ed al mattino ci siamo guardati contenti. Con il passare dei giorni, gli incontri si sono intensificati, le telefonate, i messaggi, più ci vedevamo e più ci desideravamo. In quel periodo ero felice, mi sentivo leggera. Una sera poi, dopo essere stati assieme, mi ha detto: 'Se ti avessi incontrata prima, se ...', gli ho appoggiato la mano sulla bocca e non gli ho consentito di finire la frase, gli ho detto: 'Stai zitto, non dire cose troppo belle, non dire niente'. Abbiamo di nuovo fatto l'amore, con la solita passione, ma anche con una tenerezza, con una complicità che è propria di chi si ama. Quella volta, mentre i nostri corpi si muovevano in una danza perfetta, ripeteva il mio nome più volte ... Dopo quella sera non l'ho più visto. Sì, sembra incredibile, ma Sergio è scomparso. Non ha più risposto al telefono, ai messaggi, ed anche al citofono. Avrei voluto aspettarlo sotto casa, ma mi sembrava una follia, che cosa stava succedendo? Gli ho inviato degli sms prima carini, scherzosi, poi pietosi, gli ho scritto che non meritavo quel trattamento, che avevo diritto ad una spiegazione. Sono arrivata a chiedere di lui ai suoi amici, mi hanno detto che continuava a fare la sua vita di sempre, a ridere e scherzare con tutti, a fare l'animatore del villaggio, insomma. Oggi, a distanza di qualche anno, l'ho rivisto, era in compagnia di una donna un po' volgarotta, probabilmente  una donna insoddisfatta bisognosa di compagnia, erano seduti al tavolo di un bar e bevevano un aperitivo, lui mangiava le patatine, come quel maggio in cui ci eravamo conosciuti, per un attimo si è girato, come se avesse avvertito la presenza del mio sguardo, ma non mi ha visto ed ha continuato a mangiare le sue patatine, ma stavolta di sicuro non avevano lo stesso sapore. Mi sono venute le lacrime agli occhi, ma sono andata via di corsa, verso la mia nuova vita. Mi piace immaginare che sia andata così: che i sentimenti che provava per me erano tanto forti da spaventarlo, che la sua indole da animatore gli ha consigliato di scappare via da me, mi piace pensarla così per non impazzire ...

12 commenti:

  1. vista da lui: Un giorno ho incontrato una tipa, uhm Maria, Giovanna, Gioia... si, forse si chiamava Gioia. L ho trombata e poi me ne sono andato. M'ha ucciso di sms ma poi si è calmata. E un'altra volta ho conosciuto una tipa, bionda, ma con l'alito pesante, dopo che abbiamo scopato glielo detto.

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    1. Bellissimo! Dall'ironia direi che sei una donna ... Peccato per l'italiano (gliel'ho), ma sarà stata una distrazione ... 😃

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  2. prima della situazione seguente che riporto dal tuo post; la possiamo considerare una bella storia nella quale entrambi sono complici e dove tutto può accadere nonostante " il tipo da animatore di villaggio":
    "Una sera poi, dopo essere stati assieme, mi ha detto: 'Se ti avessi incontrata prima, se ...', gli ho appoggiato la mano sulla bocca e non gli ho consentito di finire la frase, gli ho detto: 'Stai zitto, non dire cose troppo belle, non dire niente'. Abbiamo di nuovo fatto l'amore, con la solita passione, ma anche con una tenerezza, con una complicità che è propria di chi si ama. Quella volta, mentre i nostri corpi si muovevano in una danza perfetta, ripeteva il mio nome più volte ... Dopo quella sera non l'ho più visto".
    Beh...dopo questa frase iniziante con il solito e tragico " SE TI AVESSI..."
    si apre l'epilogo nascosto: " un animatore di villaggio" con una donna che in quel momento doveva impuntarsi e chiedere " spegami il SE ..." ed invece gli ha messo la mano sulla bocca e così via...ed allora dico : " come mai ti chiedi perchè è scomparso così ? "
    Ecco ! Io da uomo... questi allucinanti interrogativi, che hanno già una risposta, e che le donne si chiedono, non li capisco ! ..Anzi io aggiungo " è probabile che tipi così , dopo un altro fascinoso assaggio di patatine o altro ad hoc organizzatio in qualche momento di magra psicologica, consepoveli della loro forza attrattiva, riaggancino " la preda " e dopo una fantastica dichiarazione che comprende la chiusura del passato....intraprendano un'altra serie di " nove settimane e mezza " con partecipazione dell' affranta..che si ritroverà probabilmente a chiedersi dopo un po " come mai che..........e così via ".
    debbo dire egoisticamente e con un pizzico di invidia sarcastica " che dobbiamo riconoscere la bravura di questi uomini " nel perseguire il loro fine a tempo e l'ingenuità delle donne ...a volte ??...ma MAVI...IO NON CREDO NELL' INGENUITA' DELLA DONNA SE DECIDE DI METTERE IN PRATICA LA PROPRIA RAZIONALE SENSIBILITA' E VISIONE NELLO SCOPRIRE IL FALSARIO, SEMMAI CREDO NELLA CHIUSURA MOMENTANEA DI QUESTA SUA DOTE INTERNA PER SEGUIRE IL " GODITI IL MOMENTO E POI DIO CI PENSA......!!!
    Ma forse con una donna che mi piace farei anche io la stessa cosa , chiudendo gli occhi sugli eventuali pericoli evidenti per godermi ciò che la debolezza della carne invita a fare...
    E' la nostra umana debolezza che ci frega.... :)
    Ciao MAVI

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    1. Credo che spesso sia proprio come dici tu Nat! Il mio racconto nasce dalla fantasia di una donna che assiste sempre più spesso ad una inversione di ruoli tra uomo e donna. Qui non sappiamo se effettivamente lui abbia mai provato qualcosa nei suoi confronti, credo proprio di no, e non sappiamo neanche se, dopo qualche tempo magari sarebbe stata lei a mandare via lui. Quello che credo è che non esiste una verità assoluta: punti di vista, come afferma simpaticamente l'anonimo. Una telefonata, però, un saluto, sarebbe stato più rispettoso. :)

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    2. Mavi, avere il bon ton e " lo stile " dopo un rapporto inquinato da " bugia " spesso non cambia le cose nel " tradito" e non assolve dal peccato il peccatore..( esperienza diretta).
      Si dovrebbe avere " bon ton " e " stile " dall'inizio ed allora le cose sarebbero più semplici e forse...perchè no...più vere e belle ? Non so .
      C'è una disciplina cinese " la Falu dafa " di un maestro cinese ti riporto il sito qualora ti interessasse la cosa ( sono discipline lontane anni luce dal nostro modo di vivere e pensare , ma hanno delle basi di verità valide ovunque)
      http://it.falundafa.org/
      Dicevo: di questa disciplina il cui il motto principale è " VERITA' COMPASSIONE E TOLLERANZA "....se ci fermiamo alla sola parola " verità" quanti equivoci si eviterebbero dicendo sempre la verità ? Ma se mi metto dalla parte dell'allievo poco diligente quale sono io ad esempio, posso dire che la " verità " è un qualcosa di difficilmente gestibile quando la vogliamo far convivere accanto alle nostre debolezze e voglie, o meglio, alle nostre origini della sofferenza...non va d'accordo !
      Non fraintendere , non sono un buddista nè tantomeno un non peccatore, ma mi attrae la base sulla quale si fonda e dico che è vera ! Ma per quanto mi riguarda vivere secondo i dettami di una disciplina simile mi toglierebbe dei godimenti che allo stato attuale non sono in grado di rinunciare...
      Morale di tutto ciò ? Figurati ricercare in un " cercatore di prede per godimento "un minimo di pentimento dopo il peccato ...vuoi la telefonata o un saluto ?...ah ah ah Mavi ..vuoi navigare nell'utopia ? Forse neppure Casanova lo faceva...ma quì sono ignorante in materia..non ho mai letto la sua storia.
      Conosco qualche donna che nonostante abbia ben inteso di che materia è fatto l'uomo che frequenta, continua a farlo ! perchè lo fa ? penso in fondo in fondo perchè prevalga la voglia di piacere rispetto al buon senso ..ma allora si dovrebbe anche accettare alla fine di finire cotti nella padella ! ma lo sai mavi quante persone o quanti di noi si guardano nello specchio e si dicono " hai sbagliato adesso con chi te la vuoi prendere? "
      ( personali riflessioni su quanto vissuto sino ad adesso )

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    3. "Qui non sappiamo se effettivamente lui abbia mai provato qualcosa nei suoi confronti, credo proprio di no".
      Ma se nunn o saie tu...!!!!

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  3. Il racconto è un racconto e basta, non bisogna demonizzare nè lui nè lei, non ci sono santi e diavoli. Nelle storie, così come nella vita in generale, nulla è come appare. Ma il discorso sarebbe lungo ... ne riparleremo ...

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  4. Iiii che capa fresca ca tenit' !!! Ca ci stann' i mutui da pagare...

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  5. Che caduta di stile...
    Illeggibile.

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  6. Illegibile non direi, era solo per scherzare un po' ... Per dimostrare che è facile scrivere racconti erotici, o pseudo tali. Comunque grazie per avermi riconosciuto indirettamente un bello stile ....

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  7. cazzo! gliel'ho detto. (pura distrazione).

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  8. Bel racconto, hai uno stile molto fluido ed e' piacevole "leggerti"....;-)

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