"La guerra è bella anche se fa male ..." cantava De Gregori in una delle sue canzoni più suggestive. È un'affermazione che ho sempre avuto difficoltà ad accettare. Ho provato a capire, a giustificare. Ho cercato una chiave di lettura metaforica. La guerra è bella quando mira a ristabilire la pace, la democrazia, la libertà, mi dicevo, anche se forse esistono sempre strade alternative, altri sistemi che non utilizzano armi. Certo, la guerra può essere bella nello scopo, nell'intento umanitario, ma anche nello spirito cameratesco, nella solidarieta tra quelli che stanno dalla sressa parte, che stringono legami forti, che alla fine auspicano una nuova situazione di condivisione ".. e torneremo ancora a cantare e a farci fare l'amore, l'amore, dalle infermiere". Ci sono paesi in cui la guerra è invocata per abbattere, annientare un nemico politico, un governo dittatoriale, ma alla fine, si diventa schiavi dei vincitori, o peggio ancora, loro debitori morali. Ci sono guerre in molti angoli del mondo, ma a ciascuna viene dato un rilievo differente, vi sono guerre che durano decenni, che distruggono patrimoni artistici e che sembra abbiano perso di vista il vero scopo. Guerre fini a se stesse, i cui morti non fanno più notizia. Apprendo adesso dell'ultimo attentato compiuto per mano dell'ISIS, una bomba ad Ansbach in Germania. Siamo in guerra anche noi, siamo coinvolti tutti. Questa guerra, però, è subdola e sleale. Innanzitutto, non sono ben definite le parti: chi vuole distruggere cosa. Chi è il nemico? Chi sono quelli dell'ISIS? Chi li finanzia? Cosa vogliono? E poi, cosa c'entra la religione, cosa c'entra la nazionalità? Sembra che sia tutto strumentalizzato. Mi sorge il dubbio che si voglia manipolare l'opinione pubblica perché invochi una guerra già preventivata, perché appoggi le solite missioni di pace che con la pace non c'entrano proprio niente. E poi, in questo conflitto non c'è un briciolo di lealtà: la guerra si fa con i soldati, qui incece si ammazzano i civili a tradimento. Si distruggono vite con atti vigliacchi e spietati. Fatela tra voi "potenti" la guerra, chiudetevi in una stanza e giocate alla roulette russa e non usate le persone come carne da macello.
No, la guerra non è bella, la guerra è brutta, è ingiusta e cattiva. E scusate se sono stata infantile nell'uso dei termini e nella narrazione semplicistica, ma credo che un linguaggio più forbito ed una visione più complessa rischino di confondere, di celare la realtà.