mercoledì 12 febbraio 2014

86. BELLISSIMA

Nadia aveva soli quattordici anni, quattordici meravigliosi anni, e ha deciso di farla finita. Perché? Perché aveva ricevuto delle assurde provocazioni in una chat dove avrebbe voluto ritrovare sicurezza e amicizia. Perché attendeva qualcosa di buono in uno spazio virtuale dove degli anonimi stronzi si divertivano ad insultarla. Nadia era nell'età difficile, nell'età delle insicurezze, dei cambiamenti. Era una bella ragazza, ma non lo sapeva. Era speciale, ma non lo sapeva. Nadia valeva un milione di volte più di quei miserabili che hanno osato deriderla. Se solo avesse aspettato che la vita le desse le sue giuste soddisfazioni, se solo avesse pensato per un attimo, quanto di bello c'era da scoprire fuori da quella maledettissima chat. Quando accade qualcosa di brutto, quando ci feriscono, quando perdiamo qualcuno, o quando chi amiamo non ci ricambia, quando ci sentiamo soli, ci crogioliamo in un dolore che si fa sempre più denso, fino ad opprimerci. Stiamo male perché crediamo che le cose non cambieranno mai. Crediamo che nulla potrà salvarci, e la sensazione di impotenza, il timore che il nostro dolore sarà eterno, ci consumano, ci fanno vedere tutto nero. "Perché la vita è stata così crudele?" ci chiediamo. "Se avessi avuto più fortuna!". Ma no, non può piovere per sempre! Pensiamo al primo amore, chi non ricorda il primo amore, la prima delusione? Avresti voluto morire, quanto ci hai pianto? Eppure ... eppure adesso, se lo incontri per strada, manco ci credi che hai perduto tanto tempo appresso ad uno/una così. Nadia era bellissima, bellissima come lo sono le mie figlie, come lo sono tante ragazze che troppo spesso fanno a gara a mostrarsi più sexy, più belle delle altre. La bellezza assume varie accezioni nel corso della vita. Forse a 14 anni la bellezza è fatta di stereotipi banali, di lineamenti precisi, di magrezza eccessiva, a 14 anni molte cose della vita non si comprendono ancora. Non si comprende che ciascuno di noi è speciale nel suo modo di essere, di muoversi, di parlare, di vivere. Il corpo, l'abbigliamento, sono solo dettagli. Credere in se stessi, nelle proprie potenzialità, volersi bene, è la prima cosa. Se non tutti riescono a vedere questa bellezza, dobbiamo fregarcene. Se il tipo o la tipa che ci piace non ci trova fantastici, non è certo perché non siamo sufficientemente belli o attraenti. Capita che a volte non ci si capisca, che le cose non vadano per il verso giusto, non ci sentiamo apprezzati, in questi momenti dovremmo pensare che le cose stanno andando proprio come dovevano andare, perché il problema non siamo noi, è solo che non ci troviamo nel posto giusto. Occorre fermarsi ed aspettare, il futuro ha in serbo delle sorprese meravigliose. Non si può sprecare la propria vita per quattro maledettissime parole scritte per idiozia, quattro fottutissimi insulti, non si può! Fuori da quella chat, cara Nadia, avresti avuto giorni bellissimi.

3 commenti:

  1. Cara...Toti,
    essendo stata similmente offesa e derisa, colgo l'occasione per condividere un commento già precedentemente pubblicato su Facebook:Leggendo della ragazza quattordicenne suicida per insulti, o ancora, delle critiche fatte sulla debolezza di questa ragazza, mi rendo conto di quante persone continuano a pensare ad un modo per evadere dalla realtà. Le minacce e i danni psicologici, rivolti soprattutto a noi adolescenti, e quindi, io in primis, sono all'ordine del giorno. Questo è uno dei pochi casi di cui si è fatta voce. Migliaia di teenager vengono accusati di non essere all'altezza dello standard della nuova società. Ragazzine pronte a mostrarsi nude o in stile volgare ed erotico pur di attirare attenzione. Diari non più segreti. Relazioni fondate su i Like. Storie di genitori sputtanate contro ogni tipo di privacy. Sperando che sia la volta buona che questo cyberbullismo finisca qui, e che le persone tornino a guardarsi negli occhi.

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    1. Cara bellissima adolescente, rispetto l'anonimato anche se so benissimo chi sei (pochissimi mi chiamano Toti), ti ringrazio per la tua testimonianza. Brava! Continua così. A sedici anni hai già capito tanto. <3

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  2. i social network sono le sabbie mobili dove le prede vengono mangiate dai predatori...ma fuori con le dovute differenze è la stessa cosa !
    La prevenzione inizia prima...non nasce solo quando si ha che fare con le " sabbie mobili " ..E' una prevenzione molto delicata che coinvolge molte componenti : famiglia...amicizie...ambiente dove si vive e costituzione psicologica personale...è un qualcosa molto complesso...delicato e difficile.
    Non voglio fare il critico...ma Nadia...le teenager che si vendono e tutto il resto che non ha trovato un proprio equilibrio personale...sarebbero comunque affossati nelle " sabbie mobili " di turno !
    Allora che si fa ? Mah non sono uno psicologo..penso solo che chi ha una famiglia attenta e amicizie sane, anche se dovesse avere qualche debolezza psicologica, ha possibilità di sopravvivere alle sabbie mobili....ma tutto il resto , e sono tanti, che non hanno questo ed in più hanno anche problemi economici..che fine fano o faranno ? Speriamo che lassù ci sia qualcuno veramente..perché qui sulla terra posso affermare con certezza che c'è molto inferno ed ogni tanto si intravede qualche raro angioletto!
    ps: ieri in tangenziale c'era una smart che avanzava in modo irregolare..e non andava proprio diritta..quando l'ho sorpassata ho visto alla guida una bella ragazza tutta attenta a sbirciare sul suo smartphone a 60-70 kmh !!!!
    e non è l'unico caso che sto vedendo di questi tempi...Cosa posso aggiungere ? Che sono perplesso e abbattuto da ciò che vedo in giro ...le cose non vanno affatto...anzi vanno male ..sia tra chi ci comanda e sia tra la gente.....bah...forse sono andato più in là del post...ma la storia di Nadia è figlia di questa malasocietà.
    Ciao

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