giovedì 29 dicembre 2016

240. 12 BUONI PROPOSITI PER IL 2017

I miei propositi per il nuovo anno:


1. Chiudere il c/c al MPS.
2. Cancellare perentoriamente dalla rubrica chi visualizza e non risponde. Vabbè non proprio, magari avrà letto mentre guidava e non poteva rispondere, oppure non trovava le parole giuste, oppure boh, che sarà mai, no non lo cancello.
3. Fare scorta di tutti i prodotti contenenti olio di palma, che sono tanto buoni.
4. Perseverare nelle partenze deficienti, sconsigliate da tutti ed intraprese dai pochi che non devono dimostrare di essere intelligenti.
5. Procurarmi numerosi veli stendibili.
6. Imparare a dire NO, anche se non è un quesito referendario. 
7. Ricordare a tutti quelli che impartiscono lezioni dalle bacheche di Facebook che i loro post sono letti sulle tazze del cesso.
8. Imparare ad arrivare tardi agli appuntamenti, come tutti quelli che non hanno un cazzo da fare.
9. Imparare a fare i selfie, che nella vita serve sempre.
10. Ricordarmi che se desidero che il caso mi faccia incontrare qualcuno di interessante, non devo fare altro che uscire di casa struccata, anzi meglio con il trucco del giorno prima, in tuta e con gli occhiali e magari inciampo nei piedi di Alessandro Gassman.
11. Far comprendere a certe donne (ma anche a certi uomini) che le separate o le single non sono pericolose, non sono delle mangiauomini, alcune hanno una vita sessuale più intensa delle amiche sposate, è vero, ma sono solo delle inguaribili romantiche che credono ancora nell'amore vero e non accettano compromessi.
12. E poi, ricordare agli uomini che, se è noto che alcuni di loro compensano scarse misure con la grandezza del fuoristrada che guidano, altri ricorrono ai botti la cui intensità è inversamente proporzionale alla più discussa grandezza. Insomma, più è forte il botto che spari a Capodanno, più flop farai durante l'anno.


sabato 24 dicembre 2016

239. NONOSTANTE ME


Avete presente quelle agende che non iniziano dal 1° gennaio, ma partono dal mese di dicembre dell'anno precedente? Ecco, io sono così. Non che voglia rivivere il mese di dicembre, intendiamoci, viceversa, mi sono portata avanti con il lavoro, ho deciso già diversi giorni fa che per me il 2016 poteva finire, aveva fatto abbastanza!
Sarà perché compio gli anni a inizio dicembre, ma spesso i cambiamenti che mi appartengono cominciano prima della fine dell'anno.
Un anno fa, il giorno del mio compleanno, cambiavo casa, e qualche cosa in più, quest'anno ho cambiato prospettiva, ho cominciato ad aspettare di essere raggiunta, a non inseguire, ma neanche a scappare. Ho cominciato ad apprezzare la solitudine, a non accontentarmi dei finti amici, dei finti amori, a lasciare andare chi mi aveva dato tanto, prendendo ancor di più, a cacciare chi non era pronto per me e ad accettare un rifiuto inconsciamente auspicato, ed oramai posso dire che chi mi è rimasto accanto ha superato la selezione. Infatti sono sola. Quasi. Mai mettere alla prova le persone, il novantanove per cento delle volte disattendono le aspettative. Non lo fate mai, soprattutto a Natale. È che questo è un periodo strano, emotivamente delicato, bisogna decidere come difendersi dalla malinconia, c'è chi mangia tanto, c'è chi fa sesso inconsulto e chi fa dell'ironia.
Quindi, se vi sentite giù, seguite uno dei tre rimedi, funzionano alla grande, ma naturalmente hanno anche delle controindicazioni.
Mangiare tanto nuoce gravemente alla salute ed anche all'umore, perché dopo un'immediata goduria del palato, un senso di smisurata allegria, segue un abbattimento fisico ed umorale causato dal picco glicemico. Quindi, se riuscite ad alzarvi da tavola ancora sobri, vi conviene fare una bella passeggiata, prima che scenda in campo la riserva mentale ed iniziate a rinfacciarvi vecchi torti subiti tra parenti.
Fare sesso inconsulto può provocare gelosie nel partner abituale, illudere quello occasionale, lasciare eredi indesiderati o, nella migliore delle ipotesi, causare una forte infiammazione al polso. 
Non resta che fare dell'ironia e pensare che finalmente è arrivato il momento di utilizzare quei 10 euro falsi che vi hanno rifilato, tanto la tombola la vince  sempre un simpaticissimo bambino che avrà infierito sulla vostra sfortuna al gioco.
Buon 2017 a tutti i lettori del blog! Grazie dei consensi e della fedeltà, quest'ultimo anno siete cresciuti tanto e ne sono felice, ma non vorrei incappare nell'ansia da prestazione adesso. 
Buon anno.

Parafrasando un mio augurio di un paio di anni fa ...

Alle mie figlie.
Ai miei genitori.
Alle mie sorelle, ed anche ai cognati.
Ai miei splendidi nipoti.
Ai miei cugini.
Alle amiche che ascoltano ed a quelle che bacchettano.
Agli amici sfottitori.
Agli abbracci inaspettati, quelli che ti colgono da dietro, che ti proteggono e ti confortano.
Agli amori senza parole d'amore ed ai mille modi per dire 'ti amo'.
Alle risate liberatorie, agli sguardi complici.
A chi sa parlarti per ore senza mai guardare il cellulare, perché nei tuoi occhi ritrova tutto ciò che conta.
A chi si arrabbia e non ci sta.
A chi ha perso il lavoro, ma non la dignità. 
A chi riesce ad essere gentile, nonostante tutto.
A chi sa ridere, ma soprattutto a chi sa piangere.
A chi crede nei cambiamenti, ai coraggiosi ed agli eversivi.
A chi rispetta il dolore. 
A chi soffre e non si lamenta.
A chi sa fidarsi ancora di qualcuno, a chi si fida di me.
A chi ringrazia e non dà niente per scontato.
Agli onesti.
A chiunque ogni giorno impara qualcosa.
A chi mi ha amato senza volerlo,
a chi ha avuto paura di innamorarsi,
ed a chi avrei voluto amare.
A chi amerò per sempre.
A chi si sente sconfitto, senza forze, e vorrebbe mollare, perché non sa che sta solo pagando in anticipo la felicità.


  

martedì 20 dicembre 2016

238. IL GIOCO DELLA VERITÀ

E diciamolo che abbiamo tutti una fottuta paura di rimanere soli! Ed è la paura che ci fa commettere i più grossi errori della vita.
Ridiamo per piacere al pubblico, per paura di essere emarginati.
Scriviamo a chi non ci caga, appigliandoci ad un saluto distratto, nel timore che non capiteranno più nuove occasioni, nuovi incontri. Compiaciamo certi amici poco amici, ma con cui per abitudine condividiamo le 'uscite' del fine settimana.
Trascorriamo gran parte delle nostre serate davanti alla TV o ad un libro, buttando ogni tanto un occhio a Facebook,  celando il nostro reale stato d'animo dietro un selfie. E se ci mancano le parole, condividiamo foto di pietanze e di luoghi visitati. E quando ci capita di realizzare che ci sentiamo soli, quando ce ne rendiamo conto, ci manca il coraggio. Non abbiamo la forza di dire la verità, di ammettere: sono solo.
Così un sabato sera, mentre sorseggiavo la mia bevanda con zenzero e limone, me ne sono fregata di tutto, non ho ceduto alla tentazione di fotografare la mia bella tazza in perfetto stile shabby, nè a quella di farmi un selfie, non ho finto di essere divertita o appagata, ed ho scritto sulla mia bacheca di FB semplicemente cosa stavo facendo, senza edulcoranti. Le reazioni sono state così spontanee che mi hanno sorpresa, ed alla fine ho pensato che le persone ti danno sempre ciò che chiedi: alla semplicità  rispondono con la semplicità, alla rabbia rispondono con rabbia, all'allegria con l'allegria, insomma, siamo sempre noi a decidere cosa prendere dagli altri. Per questo principio, sotto il mio banale post, senza alcuna pretesa, sono arrivati i commenti di chi stava vivendo una situazione analoga, avendo sostituito alla bevanda allo zenzero una tradizionale tazza di latte, o un tè verde, o una camomilla. Che bello! - Mi sono detta - Viva la sincerità! Ecco una delle funzioni più sane di Facebook. Questa è condivisione!
Il giorno dopo, una mia amica, sullo stesso social, ha reso noto a tutti il suo bisogno di compagnia, ha descritto il silenzio in cui si trovava come 'distruttivo'. È stata tremendamente vera. Una sincerità disarmante. Un applauso a tutti quelli che hanno il coraggio di urlare la loro solitudine! La mia amica è stata raggiunta virtualmente da alcuni di noi e spero che altri lo abbiano fatto anche fisicamente, ma se così non fosse stato, se la compagnia fosse rimasta solo virtuale, la mia amica avrebbe vinto comunque, grazie al suo coraggio.
Abbiatelo sempre il coraggio di chiedere ciò di cui avete bisogno, di dichiarare i vostri stati d'animo, i vostri sentimenti, fatelo senza vergogna. Ci sarà chi vi criticherà, e chi vi amerà, ma nessuno potrà dire di non sapere come avrebbe potuto farvi felici.




venerdì 16 dicembre 2016

237. STRUFFOLI E MUSTACCIOLI

Tra una settimana è Natale, il trionfo della retorica e della banalità, ma anche uno dei pochi momenti dell'anno, forse l'unico, in cui siamo autorizzati ad essere più umani, ad abbassare le difese da narcisisti allo sbaraglio, da pseudo trasgressori. Ammetto di amare il Natale, di crogiolarmi in questa celebrazione, in questa prevedibilità.
La vera trasgressione è la normalità! Lo dico spesso in questi ultimi anni. Ed il Natale con le sue tradizioni ed i suoi vincoli familiari è una certezza, è l'unico evento 'normale' di questo nostro tempo. Il calore del rosso, l'eleganza dell'oro e del bianco, l'allegria delle luci, e gli addobbi pacchiani. L'emozione dei bambini, i soliti canti e le solite parole di auguri. Il baccalà fritto, la pizza di scarole, gli spaghetti a vongole, gli struffoli ed anche il pandoro ed il panettone. I sensi di colpa per la quantità di calorie ingurgitate ed il liquore al cioccolato come bruciagrassi. La frutta secca e le tombolate, il mercante in fiera e le urla dei bambini, i roccocò e le dentiere dei nonni. I regali pensati e quelli riciclati, il fratello generoso e la sorella avara, le facce di circostanza e le assenze. I messaggi di auguri inaspettati e quelli attesi invano. La confusione degli amici e la solitudine di chi soffre in silenzio, la malinconia di chi rimpiange un Natale passato e la gioia di chi vive un nuovo amore. È tutto meravigliosamente rassicurante! Quest'anno ho scritto anche io la letterina a Babbo Natale: se proprio la fine delle guerre non è possibile, che non si tocchino i bambini. Via i civili da Aleppo.
Felice Natale.

https://youtu.be/z8Vfp48laS8


mercoledì 7 dicembre 2016

236. C'È CHI DICE NO

E così ho festeggiato. Sì, lunedì 5 dicembre ho brindato a me ed alla Costituzione! Evviva!
Felice per la partecipazione degli italiani al referendum, felice per l'esito e felice perché il Volo smette di cantare. Ah no? Continueranno? Va bene, mi sembra il male minore. Sì lo so, votare per salvare la Costituzione e vedere esultare Salvini stona, ma proprio assai, ma anche in questo caso, chi se ne frega. La Costituzione è salva, a tutela della nostra democrazia e della nostra libertà, questo conta. Quello che mi fa sorridere in questo momento, è la pacatezza dei toni da entrambe le parti. I "vincitori" godono, ma non esageratamente, ed i perdenti soffrono, ma con atteggiamento quasi dimesso. Cosa sta succedendo? Hanno scoperto che le urla e l'arroganza mostrate durante la campagna referendaria non pagano? Gli slogan renziani non hanno funzionato. Ha funzionato, invece, il suo discorso post voto, quasi commovente, umano. Devo dire che mi faceva una certa pena. Del resto ha fatto tutto da solo. Renzi credeva che l'esito del referendum avrebbe potuto legittimare la sua posizione, ha personalizzato una decisione importante, sbagliando clamorosamente. Quello che però adesso può succedere è pericoloso. Nel senso che il Renzi perdente ha quasi più consensi di quello spocchioso, fa tenerezza, ma confido nella sua natura arrogante ed autoritaria che presto riemergerà. A chi dice che il 40% dei sì è tutto per Renzi, non rispondo proprio, mi sembra davvero una lettura da fine di una storia, da chi non si rassegna. La maggior parte degli italiani non ama Renzi, fatevene una ragione. 
Tutto qui, hanno già detto tanto e tantissimo si dirà dopo la decisione del Presidente Mattarella. 
Aggiungo solo che, dopo aver visto ieri Bersani da Floris, ho avuto l'ennesima conferma che nella vita non conta cosa fai, ma come lo fai.



venerdì 2 dicembre 2016

235. MI COSTITUISCO

E lo so, lo so, aspettavate tutti che mi schierassi, che anche io, dopo Topogigio e Peppapig, dopo il Volo, dopo il sindaco di Topolinia, dicessi la mia sul referendum. Sul mio profilo Facebook ho esortato un paio di volte i miei amici a scegliere il NO, in maniera ironica, senza mai entrare nel merito, e l'ho fatto per vari motivi:
1° per stemperare un po' l'atmosfera;
2° non si può avere la presunzione di  persuadere le persone con dei post su FB;
3° quasi nessuno conosce realmente le modifiche della riforma costituzionale, e soprattutto quali esigenze soddisfa;
4° la gran parte dei renziani che voteranno sì, al pari dei berlusconiani che votavano Silvio, si nasconde perché non sa quali motivazioni portare a supporto della propria scelta, salvo ripetere ad oltranza gli slogan del loro beniamino.
Ad onor di cronaca, occorre precisare che anche dal lato opposto non mancano slogan ottusi e deleteri. 
Insomma, anche se Grillo lancia affermazioni e condanne, adoperando espressioni non sempre condivisibili, quando ha consigliato agli elettori di fare una scelta "di pancia", ha solo espresso ciò che accadrà nella realtà: tutti, eccezion fatta per pochissimi italiani, voteranno secondo le proprie simpatie. I renziani si faranno piacere la riforma, fingendo di aver capito tutto, finanche le conseguenze sui mercati internazionali, sugli sviluppi culturali nei prossimi venti anni e sulla classifica del campionato di calcio. Ai sostenitori del NO, più semplicemente, basterà dire che la Costituzione non la possono cambiare dei Renzi e dei Verdini qualsiasi e che la loro è quindi una scelta politica, un modo per esprimere il dissenso nei confronti di questo governo. 
In definitiva, che la riforma (scritta malissimo) accentri maggiormente i poteri nelle mani del governo, è evidente, che poi si abolisca il CNEL non frega più o meno a nessuno, e tutte le altre modifiche possono essere anche ignorate, tanto, la scelta del voto è stata fatta già da mesi e nessuno, tranne qualche elettore estraneo ad ogni tipo di tifo, è disposto ad accettare consigli. Quindi, io la riforma l'ho letta ed ho tratto le mie conclusioni, voto NO, e se vince il SÌ, come molto probabilmente accadrà, mi dispiacerà, ma l'evento non mi impedirà di continuare a scrivere e partecipare.
Comunque vada, lunedì mi dedicherò a me stessa, e che sia per consolarmi, o per festeggiare, berrò champagne, perché alla fine, il 5 dicembre è pur sempre il mio compleanno!