martedì 2 luglio 2013

40. COSA C'E' NEL TUO ARMADIO?

Tranquilli, non svelerò gli scheletri ritrovati negli armadi di alcuni di voi, intendo parlare dell'abbigliamento, solo di quello. Quante volte avete visto per strada quei ragazzi vestiti con un completo scuro di pessima fattura, quasi di cartone, la cravatta sottile e la camicia bianca? Molti di voi hanno creduto si trattasse di professanti religiosi, ed invece erano solo degli agenti immobiliari ...
Quante volte avete visto donne con abiti succinti, tacchi alti e trucco pesante ed avete pensato che fossero di rientro da una intensa notte di lavoro?  Poi vi siete avvicinati ed avete scoperto che era solo una ragazzotta impacciata, alle prese con i primi trucchi, i primi abiti da donna. Ricordo ancora quando il primo anno delle superiori provai a truccarmi: mi ero spalmata un'enorme quantità di ombretto azzurro sugli occhi, e del rossetto rosa un po' lucido sulle labbra, l'ombretto avrebbe dovuto mettere in mostra la parte dell'occhio che generalmente è bianca, ma nel mio caso, come in alcuni bambini, è azzurra. Il risultato fu disastroso, anche se nel tragitto da casa a scuola beccai qualche  complimento dai toni coloriti, appena arrivata a scuola le mie compagne più esperte (si truccavano già da un annetto) si precipitarono a correggere il mio trucco, con fazzolettini di carta e spugnette per il trucco, mi ridussero la quantità di ombretto e rossetto ed aggiunsero un tocco da maestre: il mascara! Uau! Gli occhi sembravano più grandi e svegli ... Da quel giorno capii che il mascara era un cosmetico fondamentale, e che non mi avrebbe più abbandonato! Con gli anni ho imparato a ridurre sempre più il trucco e soprattutto a discernere i complimenti in base alla provenienza ed alle parole. Ma torniamo agli abiti negli armadi, avete mai osservato alcuni professionisti che, impeccabili, ogni mattina escono con il loro vestito sartoriale o di buona marca? Li guardi con ammirazione, con piacere, fino a quando non scopri che sotto indossano dei mocassini antiquati, con il colore consumato tipo la carrozzeria di una macchina che è strusciata vicino ad un muretto. Che tristezza! D'un tratto la sola vista ti infastidisce, ti giri di scatto e chi vedi? Un tipo alternativo, con i capelli un po' scombinati, con una maglietta un po' grande, dei jeans consumati ad hoc e al piede delle scarpe da 200 Euro! So alternativo sì, ma solo se brandizzato! Che tenerezza! Poi ci sono quei capi di abbigliamento che vengono associati ad uno status: il famoso soprabito con il collo piegato per mostrare la piccola toppa blu, le magliette con la bandierina, le borse con la P ed il quadratino, gli orologi con la coroncina, i più copiati e più rubati al mondo. Quanti uomini sembrano proteggersi il collo per la cervicale, mentre alzano il bavero della maglietta solo per mostrare la marca nascosta dietro il colletto. Insomma, a me non interessa la marca, non interessa essere identificata e classificata in base a ciò che indosso, a me interessa essere curata, sempre, ma mai omologata. Mio marito è un uomo solitamente elegante, sobrio, non osa quasi mai nel modo di vestire: indossa completi di buona fattura in settimana (è un avvocato), jeans e camicia nei fine settimana, in estate polo di marca ... insomma, mai fuori le righe. Lui vorrebbe per me uno stile analogo, ovvero, molto formale, poco personale, anche se sa che io non sono così. Ogni tanto prova a plagiarmi regalandomi orecchini di perla, magliette "da signora". ed altri accessori che dovrebbero fare di me una distinta donna borghese. Io, però, gliel'ho detto più volte a mio marito, amo gli orecchini grandi, i colori forti, gli abiti poco convenzionali ... Gliel'ho detto che non voglio omologarmi. Per fare in modo che accettasse il mio stile poco "da signora" gli ho detto semplicemente che si può essere donne eleganti anche se non si indossano gli abiti che tradizionalmente sono ritenuti tali, che l'eleganza è nel portamento, nelle espressioni, nella cura della persona, nella gradevolezza degli abbinamenti di stoffe e colori. Insomma, ci sono donne che per essere eleganti devono indossare gli abiti di Grace Kelly, e talvolta neanche basta, e ci sono donne che riescono ad essere eleganti con abiti estrosi ed accessori poco discreti, come Marta Marzotto. Ecco, io sono come Marta Marzotto. Vestite come volete, indossate ciò che vi fa sentire più a vostro agio, e non importa che sembriate Grace o Marta, l'importante è che abbiate sempre cura del vostro corpo e che sappiate distinguere le cose da indossare in base alle circostanze. Un ultimo consiglio, non dimenticate mai di indossare uno splendido sorriso!

2 commenti:

  1. Io non sono Grace non sono Marta e non si nemmeno se sono elegante si che ho uno stile che mi identifica e che non tendo a copiare nessuno. Non sono una fashion victim ma amo seguire la moda distrattamente, prendo un capo e lo reinterpreto personalizzandolo. La moda è un gioco ed è una cosa che dovrebbe mettere allegria e buonumore. Non bisognerebbe mai indossare un capo perché è di moda ma perché ti sta bene e questo ogni tanto si perde di vista. Sonia

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  2. L'abito non fa il monaco, né la bellezza..nè niente, se è possibile si richiede solo la pulizia...Spesso lo si esalta facendolo diventare un ornamento da teatro, da cerimonia... una divisa . Ci sono delle razze nel mondo con donne indigene nude o quasi..con un portamento ed una bellezza invidiabile..innata.
    Tutti amiamo vestirci " bene a modo nostro " .. perché amiamo compiacerci per quello che pensiamo di essere: è un autogratificazione che ha bisogno di osservatori ammiranti per esistere. Sono sicuro che nessuno di noi , per sentirsi bene, in un isola deserta avendo il guardaroba fornitissimo dall'elegante al casual, penserebbe a vestirsi bene o a vestirsi " piacente". E' l'esempio che è un modo per farsi ammirare..Se non c'è nessuno che ammira, il perdere tempo a scegliere l'abito non ha più ragione di essere.
    L'abito ha una funzione fondamentale pratica: coprire , proteggere...(non dai guardoni ah ah ah..); ma è stato anche e sempre, un modo per " mostrarsi ", per distinguersi...per mostrare le differenze...lo possiamo quasi definire un " fattore antisociale " se usato in certi modi.
    La classe..la bellezza..ed il resto non hanno nulla a che vedere con l'abito che si indossa...sono qualità indipendenti. Certo un bel uomo o una bella donna vestita bene fa il suo top effect..ma anche da nudi lo farebbero così come un antipatico arrogante vestito da sfilata di moda...sempre antipatico e arrogante resta.
    Detto questo..posso accettare qualsiasi modo di vestire sempre che non sia volgare o sudicio.
    L'eleganza...una persona " elegante " è una persona che veste bene ? Anche...ma non solo: è un insieme di qualità tra cui, forse, quella meno importante è proprio l'abito.
    Tutto quanto sopra è un mio pensiero teorico come sempre ( siamo umani e quindi tra ciò che pensiamo e ciò che facciamo c'è differenza); non è assolutamente una critica a nessuno.
    Ciao...Nat

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