sabato 1 marzo 2014

90. LA PAURA

Non era questo l'argomento che volevo trattare, ma da brava napoletana, appena mi sono accorta che questo sarebbe stato il post n. 90 del mio blog, non ho resistito, l'ho scritto, mi è venuto quasi automatico, un gesto incontrollato: "LA PAURA". Provate a dire "novanta" a Napoli, e vedete se subito dopo non c'è qualcuno che aggiunge "la paura". Un'altra parola che non si può ascoltare restando impassibili è "libertà", subito dopo viene da aggiungere "pur o pappavall l'adda pruva'". E se sentiamo che qualcuno ha fatto qualcosa di strano? Se una persona insospettabile ha commesso qualche stramberia? Trovi subito uno che commenta dicendo "a cap è 'na sfoglia e cipolla". E se provi a dire "i soldi non fanno la felicità", manco hai terminato la frase che prontamente qualcuno ti redarguisce "figurati la miseria". Per chi non è napoletano, non hanno molto senso queste mie citazioni, ma se sei di Napoli, stai già sorridendo e sai che non potrai non rispondere "sempre" se ascolti, anche da lontano, "forza Napoli!". Quanti detti, quante espressioni meravigliose offre il mio dialetto. Una su tutte, l'essenza della vita, il segreto di tutto è lì: 'o munn è comm to faje 'ncap". Ma sì, le cose le vediamo come vogliamo, e talvolta riusciamo a convincere anche gli altri che la nostra visione, la nostra interpretazione sia quella giusta. Di contro, invece, c'è chi si dichiara sempre sfortunato e non fa altro che dire: "facess 'na colata e ascess 'o sole", un po' lo si fa anche per non attrarre invidie e gelosie, perché si sa: l'uocchj so peggio re schioppettate! Quindi per molti è sempre meglio apparire un po' sfortunati, ma questa direi che non è proprio la mia filosofia di vita, io preferisco l'invidia alla pena. Altra espressione a me cara è: "fatt accatta' a chi nun te sap", dovrei pronunciarla decine di volte al giorno, per tutti quelli che amano mostrarsi disponibili, leali ed affettuosi con le nuove conoscenze, perché con le vecchie sono già usciti allo scoperto e non potrebbero fingere, e per quelli che su FB bacchettano tutti per errori che essi stessi per primi commettono. E se una mattina ti alzi, inciampi in una ciabatta, ti scotti con il caffè e ti viene un gran mal di testa, non puoi non esclamare: "che jurnata che è schiarata!".  Ah, che bella cosa è il mio dialetto! Ti offre lo spunto per ironizzare su ogni situazione. Alla fine, quando tutto sembra andare a rovescio (a carn a sotte e i maccarun a copp), l'unico grido è: adda veni' baffone!

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