sabato 18 marzo 2017

251. FESTA DEL PAPÀ

Quest'anno ho scritto due righe per il mio papà perché mella vita è importante un buon padre ...


Ehi papà! Chinati un po' verso di me e fatti dare un bacio, giusto un po', che ci ha pensato il tempo ad accorciare le distanze. 
Fammi sentire ancora una bambina, e non ti imbarazzare se resto qualche secondo in più attaccata a te. Non temere di sembrare vecchio e lascia uscire la tua tenerezza. 
Voglio abbracciarti adesso, adesso che posso stringerti, che sei un po' più morbido e più stanco, che il tuo corpo ha lasciato andare le prime difese.
Hai condannato con sguardo severo le mie scelte che non ti aspettavi, ma hai sempre perdonato i miei errori, hai aperto le braccia per riaccogliermi quando sono tornata sui miei passi. 
Sei la mia forza, il mio primo innamorato, dicevi, la mia casa. 
Sei l'ancora che dà stabilità alla famiglia, che ha mitigato, e ancora vorrebbe farlo, la passionalità di una compagna che adesso fa meno rumore.
Sei il mio papà, fiero, orgoglioso, ironico e protettivo, a volte un po' severo, incorruttibile ed anche un po' presuntuoso, ma sempre leale e premuroso. Avaro di carezze e baci, ma con due bellissimi occhi verdi in cui desidero specchiarmi per molto tempo ancora.




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