martedì 8 maggio 2018

287. SESSANTACINQUEMILA VOLTE INSIEME

Sono giorni che penso a cosa scrivere per celebrare i primi cinque anni del mio blog, e ci penso anche adesso, seduta sul mio scomodo divano di pelle, mentre fingo di guardare la tivvù, ed ogni tanto rivolgo uno sguardo complice alla mia piccola libreria, quasi come a chiederle un supporto amichevole. È una libreria atipica la mia, giovane e caotica, non contiene che una piccola parte dei libri che ho letto, ma cresce velocemente per tutti i libri che vorrei leggere. Ho lasciato romanzetti americani, testi universitari e qualche classico del Novecento nella casa natale, best seller e pochi saggi nella casa del mio ex marito, ed ho portato qui, nella casa in cui vivo adesso, poche decine di libri che ho amato. Ho sempre creduto che la mia libreria avrebbe dovuto contenere solo ciò che conoscevo bene, invece, mi trovo ad osservare corpi estranei che, prima di giungere a me, hanno respirato in altre mani, riposato su altri letti, assorbito lacrime e risate di altre facce. Sono i libri usati che acquistiamo il mio compagno ed io girando per mercatini, reliquie di segreti ed altri suoni, che ingialliscono e riscaldano la mia casa. Spesso immagino gli occhi e le labbra che quei libri hanno avvolto e protetto, i nasi che hanno sfiorato, e mi sembra di percepire aspettative e delusioni di lettori sognanti, la loro voglia di capire e fuggire e la funzione consolatoria delle parole. E chissà se sono riuscita anche io a far sentire meno solo qualcuno, mi piace pensare che sia stato così, che ogni tanto un lettore curioso, facendo una capatina in questo zibaldone dei miei pensieri, si sia sentito rassicurato.
E il fatto che questo blog sia stato visitato circa sessantacinquemila volte, lo rende un po' come la mia piccola libreria: una compagnia vivace e scombinata, che parla di tutto e porta dentro un po' di me e trattiene anche qualcosa di voi ogni volta che venite a leggere. Provate a prendere un post a caso, immaginate cosa me l'ha ispirato, e quali pensieri ha suscitato in quelli che l'hanno letto prima di voi, fatelo, ci si sente meno soli, come quando si ha tra le mani un libro. Ed anche se non ha profumi questa mia libreria, non ha la consistenza della carta, anche se sa di mani poggiate su una tastiera, ed ha la rigidità della custodia del cellulare, arriva ad ognuno di voi con la fragilità e la tenacia delle onde che attraversano l'etere, e fragile e tenace sono io.


Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per il tuo contributo