domenica 7 settembre 2014

120. QUANTE PAROLE

Eccomi qui, con la mia tazza di tè verde, davanti al mio portatile, con la voglia di scrivere e di raccontare, di condividere e di sdrammatizzare. Della scrittrice ho solo l'immagine stereotipata, forse un po' lo spirito di osservazione, ma null'altro. Sono una donna, e questo basta a rendermi facile preda di turbamenti, stati d'animo contrastanti, sensazioni di onnipotenza, e profonda insicurezza, fragilità, abnegazione. Sono madre di due femmine e per questo, mi sento ancora più responsabile della loro formazione, perché un genitore è un genitore, ma la madre di una donna è il suo esempio, è il suo futuro. Dalle nostre madri abbiamo appreso tutto, le più brave di noi hanno preso il meglio e perdonato il peggio, una parte non accetterà mai alcuni errori, ed una parte resterà eternamente nel ruolo filiale, di dipendenza, fingendosi ignara, inconsapevole del proprio ruolo. Vorrei abbracciare ad una ad una tutte le donne: quelle che amano incondizionatamente, che infondono coraggio, quelle che usano gli uomini come giocattoli, senza aver letto le istruzioni, quelle che sognano eternamente il principe azzurro, e a furia di sognare non si accorgono del suo passaggio. Le donne che piangono per un capriccio, per un'ossessione, per una dipendenza nociva, e quelle che ridono di se stesse e della vita. Un abbraccio alle donne 'fragili' che piangono troppo spesso, che forse non hanno imparato ad amare e ad amarsi, e soprattutto a quelle 'forti', quelle che difficilmente ispirano tenerezza, che sanno amare e provano ad amarsi tutti i giorni, che spesso soffrono in silenzio, ed hanno sempre un sorriso per tutti. Vorrei esserti accanto amica mia, quando lui non risponde al telefono, ad un messaggio, quando ti dice ti chiamo dopo e dopo non arriva mai. Quando scopri che le stesse parole che dice a te, le stesse canzoni che ti dedica, le sta dedicando contemporaneamente ad altre. Quando capisci che sei stata solo la compagna di una sera, o la distrazione di un'estate. Quando dopo anni di vita insieme, di quotidiana condivisione, ti tratta come un pezzo dell'arredamento. Vorrei esserti vicina, sorella mia, nei giorni dell'abbandono, quando vorresti vomitargli addosso le cose più cattive e trasferirgli tutto il male che hai dentro, vorresti che soffrisse almeno la metà di quanto soffri tu, vorresti che rinsavisse e si inginocchiasse davanti a te per chiederti perdono, e magari negarglielo. Vorrei esserti vicino quando poi torni sui tuoi passi, metti da parte la tua dignità e lo richiami, per incontrarlo ancora, anche per soli dieci minuti di piacere. Vorrei stringere forte te che hai dovuto spezzare il fiore che ti cresceva dentro, perché nessun uomo capirà quanto possa essere devastante una scelta simile. Vorrei stringerti forte quando, mentendo, giustifichi i suoi schiaffi, i suoi spintoni, con la passione, la gelosia, il troppo amore. Vorrei strapparti via. E poi vorrei ubriacarmi con te, amica di sempre, che sai quanto sia meschino l'essere umano, e non credi più a niente, che hai paura di soffrire, perché quando accade non c'è niente che possa spegnere l'incendio che ti brucia dentro, che ti schiaccia il petto e ti annebbia la vista, e ti induce a credere che sia tutto finito. Vorrei bere con te, per trovare rifugio nell'ironia e nella voglia di esserci sempre e comunque: con qualche ruga in più, con qualche Kilo in più, con lo sguardo attento di chi sa di aver vissuto. Ubriacarmi di sangria e di risate ed abbracciare il tuo corpo segnato dal dolore e dal piacere, che la vita ha tracciato come un tatuaggio. Forza amiche mie! Usciamo a testa alta, viviamo, amiamo, soffriamo, abbracciamoci, ubriachiamoci, balliamo e ridiamo. Raccontiamoci, innamoriamoci del nostro corpo, abbiamone cura, nutriamo la nostra mente, custodiamo il nostro cuore, lasciamoci amare da chi ci considera uniche, non scendiamo a compromessi e, soprattutto, non consentiamo a nessuno di mancarci di rispetto, mai.


2 commenti:

  1. hai scritto la carta dei proponimenti e delle possibilità per una donna :) ..bella.
    Aggiungo un qualcosa che minerà sempre qualsiasi equilibrio abbia raggiunto una persona che non ha appeso il cuore, come motivo di coinvolgimento a due, al chiodo:
    qualsiasi rapporto che possa partire da un semplice sguardo di ammirazione o di attrazione tra un uomo ed una donna, non ha nessuna regola, né parole né filosofia che possa lasciarne intravvedere il possibile futuro; esso discende istante per istante solo dall'intensità di coinvolgimenti dei due..

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  2. Vorrei essere con voi a bere... ma senza farmi vedere, perché da sempre tifo per le donne fragili perché una donna fragile non è debole ma semplicemente una donna di una femminilità infinita...

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