martedì 16 settembre 2014

122. ARMIAMOCI E PARTITE

Non se n'è parlato abbastanza, non nel modo giusto. Siamo tutti d'accordo sull'evitabilità della tragedia del Rione Traiano a Napoli, sul valore di una vita umana. D'accordo sì, ma quanti di noi, persone perbene, costretti ogni giorno a subire i soprusi, l'arroganza e lo sbeffeggiamento dei delinquenti che affollano le nostre città, non hanno pensato 'che cazzo ci faceva un ragazzo di diciassette anni, in giro alle tre di notte sullo scooter, senza casco, con altri due amici? E perché non si è fermato davanti ai carabinieri?' Andava a lavorare? Non mi pare. Ammirava il paesaggio? Che cazzo ci faceva? Io ho amici perbene che potrebbero trovarsi a quell'ora in giro, per un qualsiasi lecito motivo, ma non si permetterebbero mai di deridere un carabiniere. Io sono stanca. Stanca di questo buonismo che nasconde un comportamento pavido, sempre più diffuso, una comprensione ed una tolleranza eccessiva, ma anche comprensibili. Troppo facile mostrarsi indulgenti con questi loschi individui, troppo facile e dannoso. Dannoso perché ogni volta che si lascia correre, si diventa complici, complici dell'illegalità, di tutte le morti di camorra! Ogni volta che facciamo finta di non vedere, di non capire, stiamo collaborando con loro, con le merde. Come ho detto, però, è un atteggiamento pavido, meschino, ma comprensibile. Dove sono le istituzioni quando si denuncia un illecito? Quale tutela si riserva ai danneggiati? Non c'è certezza della pena, non c'è giustizia. Armiamoci e partite! È il motto delle nostre istituzioni. Vorrebbero che i cittadini onesti si presentassero a loro per denunciare, per segnalare tutti gli attentati alla legalità cui quotidianamente assistiamo, e poi? O vanno dal denunciato e 'patteggiano' una soluzione, o fanno finta di arrestarlo e lo mettono fuori dopo due giorni. Intanto, manco usciamo dal commissariato dopo la denuncia, che come minimo ci rubano l'auto, entrano nelle nostre case, così, giusto per stabilire chi comanda. E allora? Allora come pensate di poter condannare un giovane carabiniere che ha intimato  l'alt a dei giovani irriverenti? Sapete chi fermano generalmente i poliziotti ed i carabinieri? Le donne, le famiglie, i preti e le suore. Finalmente si trova uno che fa il suo dovere, che segue l'istinto, la passione, che ha un'idea di giustizia ancora integra e che si fa? Lo si massacra con luoghi comuni e buonismo idiota. Sì, siamo d'accordo, un carabiniere non può sbagliare, deve saper gestire le situazioni difficili, deve mantenere la calma. Andateglielo a dire al bancario che assiste decine di volte all'anno alle rapine sul proprio luogo di lavoro, alla ragazza derubata del cellulare ricevuto in regalo dal papà, che si suda il suo stipendio, alla donna minacciata con la pistola alla tempia per il furto della fede, al commerciante costretto a pagare il pizzo. Diteglielo alla madre, alla vedova del mio collega Attilio Romanò, ammazzato per errore dalla camorra. Andateglielo a dire a mio padre, a cui hanno rubato cinque automobili perché non è sceso a compromessi, o a mia madre che hanno minacciato perché nel suo ruolo di educatrice, inculcava ai propri alunni delle elementari il rispetto della legge. Andateglielo a dire ai miei genitori, che quando sentono che al TG si parla della morte di un boss dicono: si sono sbagliati, hanno detto che è morto un boss, non è chiaro, va detto 'è morto un altro pezzo di merda'. E scusate la volgarità, ma qui non ce la facciamo più, e non lo vogliamo un altro carabiniere come quello che ha ammazzato Davide, ne vogliamo altri mille, altri diecimila. Che Dio mi perdoni, ma io l'Inferno lo vedo quaggiù.

2 commenti:

  1. Pericolosi tentativi di una parte della popolazione per imporre il loro modo illegale di vivere...ci sarebbe adesso da fare un lunghissimo discorso del quale non ne sono neppure capace riguardante le interazioni tra miseria...ignoranza..malavita...lotta alle istituzioni e..diciamolo..anche una punta di cattiveria. Da cosa parte ..cosa..non so dirlo ma sarei curioso di conoscere il parere del padreterno ( volevo dire dello psicologo..ma spesso costoro dicono delle cassate che avrebbero bisogno a loro volta di un altro psicologo)..
    Debbo dire, abitando a Fuorigrotta e quindi conoscendo il rione Traiano e anche altri quartieri degradati..( Scampia), che vi abita un 50 % di persone che dello stato e delle istituizioni non sanno cosa farsene..ma vi abita anche parecchia brava gente onesta che sta lì per ovvie ragioni economiche. Riporto una frase di " 'A Citta 'E Pulecinella " frase che individua un problema di napoli...forse il più grande:
    Me dispiace sulamente
    ca l’ orgoglio ‘e chesta gènte
    se murtifica ogni juórno
    pe’ ‘na manica ‘e fetiénte
    che nun tèneno cuscienza
    e nun tèneno rispetto
    comme fanno a piglià suónno
    quann’ è ‘a sera dint’ ‘o liétto

    Si dovrebbe o educare o eliminare questa " manica e fetient " (che non è neanche tanto poca in numero....) altrimenti a Napoli non andremo mai da nessuna parte !!!!
    Un esempio in questo momento, mentre scrivo, ore 21,57 una manica di fetentelli ..sta risalendo via Consalvo..facendo bordello e gridando a sguarciagola !! Ovvio a qualcuno sembrerà un azione banale di ragazzi...ma non lo è !!! Perché parecchi quartieri di Napoli brulicano di queste maniche di fetentelli che non fanno stare qieti nessuno !...I loro genitori dove stanno e cosa fanno ? aspettano che da grandi , evolvendosi nel loro modo incivile di essere combinano qualche guaio e qualche carabiniere impacciato nell'esercizio delle sue funzioni ne uccida qualcuno e quindi, solo allora, i genitori escono fuori strillando e strappandosi i capelli al grido di carabinieri assassini ??' Anche questo è il popolo che descrivi.

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  2. Allora.
    In Inghilterra, Paese poco garantista, i genitori insegnano ai figli che se vengono bocciati ripetono l'anno, se vanno in motorino senza casco vanno in galera. Senza tante storie.
    A Napoli, città di un Paese garantista, i genitori di un figlio bocciato fanno ricorso al TAR, previe minacce ai professori, e i genitori di un figlio che va senza casco lo difendono contro un "assurdo accanimento" contro il loro pargolo. Il problema italiano è tutto qui.
    Fatte le debite proporzioni, al Rione Traiano, si ha la percezione dello Stato come nemico e la voglia irrefrenabile di metterglielo a quel servizio sempre e comunque.
    Così ci si trova ad assistere ad assurdi cortei in cui si difende un giovincello che alle 3 di notte se ne andava in giro a tre sullo scooter tutti senza casco e senza assicurazione.
    Occorre che il Tribunale per i Minorenni apra immediatamente un'indagine sulla mamma dello sparato, perché ne sanzioni la negligenza per il figlio fatto uscire alle 3 di notte e le revochi la potestà genitoriale sugli altri figli.
    Occorre che ognuno capisca qual è il proprio ruolo, il genitore fa il genitore e deve tutelare il proprio figlio minore impedendogli di uscire alle 3 di notte con amici non proprio raccomandabili, il Carabiniere fa il Carabiniere e spara a quelli che vanno un giro sullo scooter senza casco alle 3 di notte.
    Finché non si capirà che tutto ciò non solo è normale ma è GIUSTO non se ne uscirà.

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