domenica 16 luglio 2017

262. EMOZIONI RAREFATTE


-C'è già qualcuna che ti piace?
-Forse sì.
-E tu piaci a lei?
-Boh!
-Non lo sai? Non glielo hai chiesto?
-Certo che no, mica siamo bambini?
-Magari lo fossimo! Senza filtri, senza convenzioni, più spontanei e veri. Mi piaci, punto. Te lo faccio capire, o te lo dico proprio, punto. Mi vuoi? No, punto. Sì, evviva. Questo è. Facile, no?
-No, per niente. 
-No?
-No, perché siamo adulti ed abbiamo imparato ad aspettare, abbiamo capito che ciò che ci piace subito, smette di piacerci ancor prima, quel che invece impariamo ad amare piano ha un valore maggiore e dura di più. Abbiamo capito che non c'è niente di più massacrante e riconoscente dell'attesa. Niente di più impegnativo ed estenuante di un lungo percorso temporale, che alla fine però  porta sempre ad un traguardo, sia esso l'abbandono definitivo di un'idea o la sua brillante realizzazione. La lentezza, mia cara, quello dovremmo imparare dai bambini, dedicare il giusto tempo alle cose: il più possibile a ciò che ci piace e ci fa bene, il meno possibile a ciò che non ci piace ed è nocivo.
-Quindi, i bambini sono così bravi perché non hanno la cognizione del tempo? Perchè sanno già che il tempo è un concetto relativo? Sembrerebbe un paradosso: loro che hanno tutto il tempo davanti non aspettano, sono sempre impazienti, non sanno cosa sia l'attesa, gli adulti, che di tempo ne hanno meno, imparano ad aspettare, hanno desiderio di rallentare.
-E sì, perché i bambini possono rischiare, sbagliare e riprovare, possono giocarsi un numero elevato di chance, gli adulti no, sanno di avere molte meno chance, ma soprattutto, non hanno più la voglia e l'incoscienza di tentare, di lanciarsi e rischiare. Gli adulti hanno tanta paura di fallire, devono ponderare ogni scelta, perché sanno che non incontreranno più tante occasioni per poter scegliere. Ma tutto questo desiderio di lentezza, tutta questa voglia di aspettare, viene annullata quando si è davanti all'amore, e allora non c'è prudenza che tenga.
-Quindi stai dicendo che questa tipa ti piace, ma non abbastanza da far crollare ogni barriera, da farti diventare 'imprudente'?
-Può darsi. 
-O ti piace talmente tanto che ti spaventa? Ti piace al punto che hai paura di perderla, ancor prima di averla? E vorresti che l'attesa durasse per sempre, che l'incertezza, il dubbio, il desiderio di essere corrisposto fosse eterno. Hai paura che lei possa prendere il posto di chi l'ha preceduta, che possa cancellare tutto il dolore speso per le donne che hai avuto, mentre preferisci crogiolarti ancora nella tua sofferenza per ciò che è stato, per i torti subiti e gli amori finiti.
Hai deciso di fermare il tempo.
Ma non puoi farlo amico mio, non puoi farlo, e ti accorgerai presto di quanto sia vano questo tuo folle tentativo, di quanto sia ingiusto nei confronti dell'uomo che sei stato, che sei, e che tenti di proteggere. Temi che sia troppo fragile per affrontare nuove emozioni, e allora lo tieni al sicuro dall'amore.
-E allora dimmelo tu come devo fare, tu che sei così brava a capire come va il mondo, tu che credi di aver capito me, lei, tutti, dimmi cosa devo fare.
-Io ti ho ascoltato, ho solo passato l'evidenziatore sopra le tue parole, adesso osservo e sto zitta. Io vorrei solo che ti allontanassi un attimo da te, anzi, dall'idea che ti sei fatto di te stesso, da questa idea che ti piace tanto, che non vuoi tradire, abbandonare. E sarò qui anche quando, prima che te ne renda conto, camminerai accanto ad un'altra donna, fiero e sorridente, grato e riconoscente verso un passato che avrai già allontanato. 
-Sicura?
-Sicura. Ah! Scusa, ma un consiglio te lo voglio dare ...
-Ci avrei scommesso, ti conosco ...
-Baciala! Quella che ti piace, baciala! Raccogli tutte queste emozioni rarefatte in un bacio.


(Liberamente tratto dalla mia opera prima ed incompleta...)

1 commento:

  1. A volte pensiamo di aver capito ed invece ci siamo illusi, altre volte pensiamo che non possa essere ed invece potrebbe essere se e solo...
    Forse la verità, come la mostrano i bambini è molto semplice e non la vediamo o non la applichiamo. Spesso viviamo costruendo e disfacendo un mandala, oppure abbiamo un fiore e chissà perché gli stacchiamo i petali per poi cercare inutilmente di rimetterli insieme quando la verità ci dice che il fiore non sarà più lo stesso. Siamo complicati aggrovigliatori di una vita che invece ha semplici regole per essere vissuta decentemente.

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