domenica 20 marzo 2022

BUONI O CATTIVI

L'altro giorno Gramellini, l'uomo che diffonde banalità senza vergogna, l'uomo che chiacchiera attorno alle parole con buonismo e retorica, si è lanciato in un'acida critica al professore Orsini, talmente piena di livore che ha suscitato una reazione ufficiale di altri professori universitari (vivaddio). Sono sempre stata convinta che le persone che ci provocano fastidio, che fingiamo di disapprovare, siano spesso l'immagine di ciò che vorremmo essere.
Probabilmente Gramellini è invidioso della popolarità e della solidarietà da cui è circondato Orsini, perché in fondo il professore è timido come lui, non è telegenico come lui ed esprime concetti semplici come lui. Probabilmente per questo lo scrittore con la faccetta gonfia di bile si è schierato drasticamente contro il professore, oppure, come sempre, ha scelto di stare dalla parte dei "buoni guerrafondai".
Entrambi piacciono per gli stessi motivi: populismo e toni pacati, con la differenza che adesso chiunque scriva sui giornali debba necessariamente dichiararsi a favore della guerra. Perché adesso è questa la parte "giusta" da cui stare.
Prima i cattivi erano i no-vax, ora lo sono i pacifisti, sembra assurdo, ma è così, e per farli odiare si inventano che sono pro-Putin, anzi, fanno ancora meglio, per chi non si convince che essere no-war sia da irresponsabili, si inventano che allora il pacifista è pure no-vax, perché chi è contro la guerra non capisce niente.
Negli ultimi anni siamo costretti a scegliere tra due parti: quella riconosciuta "responsabile e buona" o quella definita "stupida e cattiva", facile, no? Senza più complessità, senza libertà di pensiero, senza contraddittorio reale, condannati dal mainstream e quindi dall'opinione pubblica.
Solo due alternative: pro o contro.
Ma davvero ci importa essere inseriti tra i buoni o i cattivi da politici e giornalisti dal pensiero unico di propaganda? Davvero siamo così bigotti? Davvero ci fa paura essere etichettati da persone che potrebbero essere zittite davanti alla conoscenza dei fatti?
La risposta è nella storia.
Il gioco dei buoni e i cattivi funziona sempre: chi volete Gesù o Barabba? La folla scelse Barabba, ma poi sappiamo come è andata a finire...



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