mercoledì 26 giugno 2013

37. QUESTA INSOSTENIBILE PESANTEZZA DELL'ANIMA

Eccomi qui, alla fine di una giornata strana, piena di emozioni, piena di dolore. Non ho capito davvero cosa sia successo. Mi sono svegliata bene, ho fatto tutto ciò che quotidianamente faccio, ho recitato perfettamente la mia parte, eppure c'ho un respiro pesante, sarà il caldo, sarà la stanchezza, ma proprio non riesco a sentirmi serena. Vado in ufficio, cerco di affrontare allegramente il mio lavoro, eseguo i miei compiti, poi incontro sguardi di approvazione e anche qualcuno di derisione, scrivere di me su di un blog a qualcuno sembra un'idea balorda ... Parlo con alcuni colleghi, sorrido a tanti, ma continuo a non sentirmi bene, questo respiro è sempre pesante, inizia a farsi sentire in petto, come se mi stessero mettendo una mano calda e grande sul torace e facesse una lieve pressione. Chissà, sarà che l'aria condizionata in macchina, in ufficio, mi sta facendo ammalare. Pranzo con delle amiche, incontro il capo che mi fa i complimenti, parlo con un cliente che mi fa altri complimenti, ma la mano sul torace non si toglie, è un po' più leggera, ma non va via. Sento un tizio che conosco da poco, con cui fino ad oggi c'era un rapporto sereno, nel quale c'era un potenziale amico, ci litigo, perché non capisce che le parole oggi non contano niente, perché mi dice un cumulo di sciocchezze, di frasi fatte, che oggi proprio non mi va di sentire, oggi conterebbe solo un abbraccio. Oggi non voglio sentire parole superflue, oggi voglio guardare negli occhi la gente e chiedere mille perché? Perché accusate gli altri delle vostre paure? Perché provate ad ingannare voi stessi mentendo a tutti? Perché fingete di essere felici? Perché non proviamo tutti a parlare senza filtri? Ad usare le nostre parole, non quelle dei dialoghi dei film americani, degli scrittori. Sapete cosa mi torna in mente ogni volta? Quell'espressione tanto di moda durante la mia adolescenza: ti lascio perché ti amo troppo. Adesso, a quarant'anni questa frase fa ridere, ma altre espressioni hanno preso il suo posto. Parole di finta comprensione, di finto rispetto, che nascondono il più grande egoismo. Perché temete di mostrarvi per quello che siete? Certo in questo mondo bisogna mostrarsi buoni, non si può apparire cattivi. Se io dico ad una persona che vorrei un certo comportamento da parte sua, divento antipatica, appaio come quella che vuole imporre qualcosa e allora ... VIA, la fuga ... Ho fatto delle parole la mia vita, ma certe cose non andrebbero dette, mai. Spesso farei meglio a tacere. Le persone che mi frequentano, lo sanno, io non ho paura di parlare, io amo portare avanti battaglie sociali, difendere i più deboli, parlare per quelli che non ne hanno il coraggio e, soprattutto, amo dire ciò che penso, sempre, anche se questo mi costa farmi dei nemici. Così finisce che gioco d'anticipo, prima che qualcuno possa mandarmi a quel paese, o che io possa desiderare un comportamento che l'altro non potrebbe osservare, interrompo il rapporto, spezzo le radici quando sono ancora tenere. E' doloroso, ma lo sarebbe di più se le radici fossero più solide. Insomma, vivere un rapporto vero con me, sia esso professionale o amichevole, non è facile: non accetto luoghi comuni e frasi fatte, non accetto la maleducazione e l'egoismo, non accetto soprattutto di essere presa in giro. Se a voi l'anima non vi pesa, se amate le parole dei film americani, non potrete mai andare d'accordo con me. Sono stanca delle parole inutili ed inflazionate, del buonismo da "mi piace" di FB. Scrivo tanto, parlo tanto, perché da solo il mio corpo non ce la fa a dire tutto, non ce la fa a trasmettere ogni emozione, perché il destinatario del messaggio è lontano, o perché proprio non lo vuole capire il linguaggio del mio corpo, o non è in grado di farlo. Adesso piango, piango come quelle donne nei film americani, sole, davanti ad un bicchiere di whisky. Bleah! A me il whisky mi fa schifo. Adoro il brachetto, stasera ne ho bevuti un paio di bicchieri ad una festa, ma mi ha solo dato la forza di sorridere ad alcuni amici dopo questa giornataccia! Del resto basta ingannarsi un po' e credere che le parole costruite, tirate fuori da logori copioni, siano vere, che tutti si comportino in modo amorevole, che se sbagliano è solo in maniera inconsapevole, mai allo scopo di ferirti. Vi lascio perché vi amo troppo.

1 commento:

  1. Forse stai notando che il mondo è un teatro nel quale recitano le persone; la rappresentazione si chiama " vita " ...il fatto è che questa rappresentazione cambia di volta in volta; alcune volte ti piace , altre no. Aspettarsi troppo dalle persone è sempre sbagliato; aspettarsi che siano come te è sbagliato; se la tua anima ha un vuoto, non tutti possono colmarlo e spesso chi può non sta con te o non lo hai mai incontrato..ma esiste stanne certa. Il modo di restare indenne dalla caleidoscopica ed a volte insopportabile visione di chi ti circonda è paradossalmente proprio la pazienza di sopportarla..pensa che in fondo in fondo ognuno ha un buco nella proprio anima e qualche volta, chissa perché, sceglie te per colmarlo; sia esso il tuo collega , un amico ....o chicchessia. Quello che accade a te, accade a me e chissà a quante altre persone " pensanti ", sensibili ed in cerca di un momento di magia. NOn lo troviamo ? sapremmo dove trovarlo ma non possiamo ? Allora non resta, per quel giorno di accontentarsi, e sperare nel giorno successivo. Ti sembra una visione passiva della vita ? Beh l'ho scritta così come mi veniva da dentro. Leggendo ciò che hai scritto mi viene una sola risposta: mavirnupoc..sei stanca ! di che ? Non sta a me dire di che..tu lo sai benissimo dentro di te ! Mavirnupoc..sai quante volte sono stanco io ? Sai quanta gente stanca c'è in giro ? non ti sto addidando sto solo dicendo che è un male diffuso anche in chi ostenta allegria e pace! Adesso mi riallaccio ad un tuo post precedente sull'amicizia perché nulla è separato o è a se stante nella vita, tutto concorre a divenire in ciò che sei ( adesso sei stanca :) ..riallaciandomi al post dell'amicizia es: capisci perché è complessa ? perché tra uomo/donna può trascendere ..specie quando sei stanco/a ?!
    Non sono un prof..nè voglio farlo, ho scritto solo ciò che capivo, ciò che ho provato io nel corso degli anni, ispirato dal tuo post. Finisco con un infelice battuta . spesso la cosa peggiore che possiamo dire è " sto bene, sono felice e sono in pace con me stesso...quando, magari, sappiamo solo noi che non è così ! Bah..forse lo facciamo perché ci stanchiamo di ascoltare i soliti commenti amicali di consigli ed altro. Io a volte lo faccio, altre volte rispondo " sto così e così ma me la sono scelta io e quindi la debbo risolvere io ).
    da quando ho iniziato a commentare su questo post, dico ed anche adesso ripeto una cosa importante : tu parli...tu scrivi..tu racconti...tu ti esponi ! e per mia esperienza chi legge , specie chi ti conosce e chi ti frequenta..sa adesso tu cosa pensi e chi sei in questo momento...ed in un mondo di ipocrisia , di falsità..di amici fragili..può pesarti !
    Sia chiara una cosa , nel mio modo di scrivere quando uso il " Tu" o " ti" è come se usassi " noi" " ci"...è un mio modo di parlare...che spesso viene travisato...ok.......
    ps: sai il periodo più bello ( in pace, rilassato) che ho trascorso ? sono stati i 4-5 mesi dopo la separazione: me ne andavo al mare da solo dove e quando volevo io, levavo le tende quando volevo io..facevo quello che mi passava per la testa, non dovevo dar conto su dove e come andare, se lì , qua, là etc...è durato sino a quando qualcosa da dentro mi ha detto che poi..da solo non mi piaceva più e non si poteva vivere per tutta la vita così ed allora dopo qualche mese ho reincontrato un'anima gemella..e poi...anche se stavamo bene ( all'inizio si sta sempre bene)...è ricominciata la storia infinita :))))
    Ciao ...nat

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